- 15:00 - Mo: Brigate Al-Quds, spari contro soldato israeliano a Gaza
Gaza, 6 mag. (Adnkronos) - Le Brigate Al-Quds, il braccio armato del gruppo palestinese della Jihad islamica, hanno riferito che i suoi combattenti hanno sparato a un soldato israeliano a est del quartiere di Shujayea di Gaza City. Lo scrive al Jazeera. In una dichiarazione su X, il gruppo ha aggiunto di colpito un gruppo di soldati e veicoli israeliani nel cosiddetto Corridoio Netzarim con colpi di mortaio di grosso calibro.
- 14:52 - Gb: John Swinney nuovo leader dell'Snp e prossimo premier scozzese
Edimburgo, 6 mag. (Adnkronos) - John Swinney, esponente di lunga data del Partito nazionale scozzese, sarà il prossimo first minister, dopo essere stato scelto come nuovo leader dell'Snp. Il risultato arriva dopo la scelta dell'ultimo minuto dell'attivista dell'Snp Graeme McCormick di sostenere Swinney.
La settimana scorsa, Kate Forbes, l’ex segretaria delle finanze che l’anno scorso era stata sul punto di vincere la leadership dell’Snp, si è tirata fuori dalla competizione e ha sostenuto Swinney, che le ha offerto un ruolo “significativo” nel suo governo, volendo unire il partito dopo le “difficili” elezioni dello scorso anno per succedere a Nicola Sturgeon.
Swinney ha dichiarato al Sunday Show della Bbc Scotland: "Abbiamo avuto molte tensioni su alcune questioni in parlamento e qualche anno difficile. Il partito è stato coeso ma, francamente, non tanto quanto avremmo dovuto. Questo è stato ovvio per il pubblico". Yousaf si è dimesso dopo aver stracciato un'alleanza di governo durata tre anni con i Verdi scozzesi.
- 14:45 - Aurelio Grimaldi: "Al Beccaria torture sudamericane"
Palermo, 6 mag. (Adnkronos) - "Quello che è successo al carcere minorile Beccaria di Milano è un segnale di ritorno al Medioevo. Quelle che ho viste nelle immagini andate nei tg le chiamo torture sudamericane, torture crudeli, per fare del male". A parlare, in una intervista all'Adnkronos, è il regista e scrittore Aurelio Grimaldi, che commenta così i fatti del carcere minorile Cesare Beccaria di Milano, dove nelle scorse settimane sono stati arrestati 13 agenti penitenziari e altri otto sono stati sospesi dal servizio per presunti maltrattamenti e torture. Grimaldi è l'autore del libro 'Meri per sempre', poi diventato un film cult nel 1989 con Michele Placido, ambientato nel carcere Malaspina di Palermo. "Non credevo alle mie orecchie, quando ho sentito la notizia - dice Aurelio Grimaldi, impegnato in questi giorni in Sicilia per girare il suo nuovo film - Intanto stiamo parlando del carcere minorile di Milano, dove pensiamo che le cose siano organizzate meglio che altrove. E' stato intitolato al grande Cesare Beccaria, che parlava 'De delitti e delle pene' nel 1764 e ora, nel 2024, succedono queste cose. Io non voglio prendermela con gli agenti penitenziari, che spero verranno portati severamente davanti alle forze ddell'autorità. Però credo che gli agenti che vengono pagati dallo Stato e gli operatori che non fanno il loro dovere sono doppiamente responsabili. Se il reato lo commette chi deve salvaguardare la sicurezza nazionale è più angosciante. Al di là dei responsabili".
Secondo Aurelio Grimaldi "il sistema di giustizia minorile va completamente rivisto" e il "governo Meloni sta prendendo la strada più sbagliata". "Un agente di Polizia penitenziaria si può permettere questa cosa perché convinto che i suoi superiori siano d'accordo. Se succedono queste cose vuole dire che questo sistema si è modificato, perché pensavano che fosse un sistema condiviso. C'è una sorta di 'liberi tutti'". E ricorda quanto accaduto ai tempi in cui insegnava al carcere Malaspina di Palermo, quando fu scoperto che gli agenti picchiavano dei giovani detenuti. "Tenga conto che al Malaspina la guerra tra me e gli agenti penitenziari saltò fuori non perché gli agenti torturassero i ragazzi, ma perché picchiarono ad esempio un alunno, perché aveva rivolto frasi erotiche a una docente del corso lavoratori", ricorda. "Mi chiamarono e da quel momento è successo un casino. Gli agenti di Palermo coi quali c'è stata una guerra non torturavano ma davano punizioni- prosegue - Li portavano alle 'case popolari', cioè in isolamento e li picchiavano. Ma sentire che nel 2024 succedono queste cose indica che è il sistema minorile che non funziona".
Aurelio Grimaldi critica, poi, il decreto Caivano: "Si pensa solo ad aumentare le pene per i minori che delinquono e prevede sanzioni anche per i genitori dei ragazzi che delinquono - dice - I genitori dei miei alunni di allora, proprio come i genitori di Caivano, compresi quelli delle ragazzine violentate, sono casi limite di un sistema sociale che fa acqua da tutte le parti, sono a loro volta vittime del sistema sociale". Al momento nel carcere minorile Beccaria, che è solo maschile, sono detenuti 82 ragazzi, a fronte di 70 posti teoricamente disponibili dopo il recente ampliamento della struttura. Solo 11 dei ragazzi detenuti hanno ricevuto una condanna definitiva; tutti gli altri sono in attesa di un processo e sono quindi in custodia cautelare, cioè la detenzione che viene ordinata dal giudice prima del processo o prima della fine delle indagini, se si teme che la persona indagata possa commettere altri reati, scappare o “inquinare” le prove. "Sono numeri altissimi - dice ancora Grimaldi - Se pensiamo che gran parte è in custodia cautelare perché non è mai stato condannato".
Intanto, proprio la notte scorsa è scoppiato un incendio nel carcere minorile Beccaria di Milano. I vigili del fuoco hanno impiegato circa tre ore per spegnere l’incendio. Il segretario regionale per la Lombardia del Sindacato Autonomo di Polizia, Alfonso Greco, parla di una "notte di alta tensione" e di "una rivolta che ha coinvolto molti detenuti". Stando alla ricostruzione del Sap "alcuni detenuti, dopo la mezzanotte, hanno dato fuoco alle suppellettili della cella – afferma Greco – e, una volta usciti, hanno devastato tutto buttando giù blindi e spaccato finestre. Al Beccaria erano presenti solo 4 unità di Polizia Penitenziaria e sono stati richiamati in servizio alcuni agenti per ripristinare l’ordine e la sicurezza dell’istituto minorile. Sono intervenuti i pompieri e altre forze di polizia". Non ci sono feriti né tra i minori, né tra il personale di polizia penitenziaria.
Grimaldi ricorda alcune delle scene riprese dei maltrattamenti ai ragazzi detenuti da parte delle guardie penitenziarie arrestate. C'è ad esempio un ragazzino che viene trascinato fuori dalla sua cella e viene preso a calci. Una scena, immortalata dagli occhi elettronici, descritta come “cruenta” in un’annotazione redatta lo scorso 15 marzo dal Nucleo Investigativo regionale della Polizia penitenziaria. Secondo quanto emerge dall’inchiesta, quattro agenti lo avrebbero portato fuori dalla cella e trascinato giù per le scale, mentre uno di loro lo tirava “anche dal braccio sanguinante”. A quel punto, il ragazzo sarebbe stato "spinto contro il muro” e colpito “ripetutamente alla testa e al torace” fino a cadere a terra. Due degli agenti, sotto gli occhi dei colleghi, lo avrebbero quindi preso a calci. Altre "quattro persone, probabilmente sanitari”, dopo avere sentito “il trambusto” si sarebbero spostate nell’infermeria, dove nel frattempo era entrato il 15enne. Una volta riportato in cella con il braccio fasciato, il ragazzo sarebbe stato “nuovamente prelevato” da due agenti e portato “in un ufficio al piano terra”, dove è rimasto “per circa otto minuti”, durante i quali, però, si legge che non vi sarebbero state ulteriori condotte violente. "Torture sudamericane", taglia corto il regista.
Aurelio Grimaldi anni fa insegnava al carcere Malaspina, il carcere minorile palermitano. Da quella esperienza nacque, appunto, il libro 'Meri per sempre' che divenne un film diretto da Marco Risi e interpretato da Michele Placido. "Ricordo che i ragazzi, che avevano una età media di 16 anni, avevano al massimo la quarta elementare, chi anche meno. E i genitori erano spesso analfabeti", dice. Quello di poter lavorare in un carcere era una sorta di "desiderio adolescenziale" di Aurelio Grimaldi. Che da bambino aveva vissuto "l’esperienza negativa di quelle colonie estive organizzate per figli di ferrovieri" come lui.
Al primo anno di insegnamento quando andò a scegliere la sede dei neo-assunti, vincitori di concorso, c’era un posto nel carcere minorile, che oltre tutto non voleva nessuno: "Realizzai immediatamente il mio antichissimo sogno", dice oggi. Una esperienza "che mi ha salvato la vita da tutti i punti di vista", aggiunge. "Io stamattina sono stato al carcere di Termini Imerese, dove stiamo girando delle scene del mio nuovo film - racconta - e ho detto alla direttrice del carcere che Enzo Tortora, quando uscì dal carcere, disse 'Ho capito che il mondo si divide tra chi ha messo piede in carcere echi non lo ha fatto'. Io ho avuto la fortuna di averlo fatto. Un'esperienza fondamentale". "Un’esperienza molto più forte del previsto perché io immaginavo che dovesse essere costruita sul rapporto tra insegnanti e alunni, invece ho trovato una struttura disumanizzata, Ma mi ha permesso di diventare autore e regista".
Il libro 'Meri per sempre' era "autobiografico al cento per cento" in cui erano contenuti "anche i temi dei ragazzi che raccontavano le loro storie in prima persona, seguiti da un mio resoconto del primo anno scolastico". Così il libro venne tradotto in film. Ma lui non se ne andò "con le sue gambe", come dice, perché "subii delle minacce e mi allontanarono provvisoriamente". Ma quel provvisorio diventò definitivo. "Ero troppo ingombrante per la nuova direzione...". Di quella esperienza cosa è rimasto ad Aurelio Grimaldi? "Io sognavo di fare lo scrittore ma insegnare mi piaceva moltissimo. Don Milani è stato importante nella mia vita ma già da bambino, provengo da una famiglia piccolo-borghese, il senso della ingiustizia sociale, pur stando a Luino, lo sentivo forte. Io mi sentivo privilegiato. La mia convinzione era che ci fossero ingiustizie e la scuola può fare tantissimo".
"Negli anni trascorsi al Malaspina mi sono reso conto che i ragazzi venivano tutti dai quartieri popolari- dice - Il mio sogno da ex insegnante la scuola come centro sociale, con attività di gioco". Perché i ragazzi dei quartieri popolari "sono doppiamente colpiti dalla vita", intanto "perché hanno vissuto in quartieri e situazioni familiari difficili" e poi perché "finiscono in carcere".
Aurelio Grimaldi non ha mai interrotto i contatti con molti dei suoi ex alunni detenuti. "Certo alcuni sono tornati in carcere- dice - ma molti mi hanno ritrovato anche grazie a Facebook. Mi capita di incontrarmi con alcuni di loro, che adesso sono sposati e con figli". (di Elvira Terranova)
- 14:36 - Milano: pm arresti Beccaria chiede atti a polizia su incendio in carcere
Milano, 6 mag. (Adnkronos) - La procura di Milano, che indaga sulle presunte torture nel carcere minorile Beccaria, ha delegato la squadra Mobile ad acquisire gli atti relativi all'incendio (senza feriti) scoppiato la scorsa notte nella struttura. La segnalazione dell'accaduto, le fiamme sarebbero state appiccate a un materasso, è arrivata al pm del turno urgenze Giulia Floris, la quale è in contatto con le colleghe che si occupano del fascicolo che ha portato all'arresto di 13 agenti della polizia penitenziaria e alla sospensione di altri otto.
L'incendio potrebbe non aver riflessi sulla procura ordinaria, ma potrebbe interessare invece la procura per i minorenni, se nell'atto vandalico fossero coinvolti soltanto giovanissimi.
Domani, intanto, sono in calendario le udienze al Riesame per discutere le richieste di scarcerazione presentate dalle difese di due agenti arrestati. E sempre domani la titolare dell'indagine Rosaria Stagnaro, insieme alla collega Cecilia Vassena e alla procuratrice aggiunta Letizia Mannella, sentirà i primi ragazzi che si ritiene siano state vittime di episodi di violenza. Due le nuove segnalazioni arrivate via mail da avvocati per nuove presunte violenze, ma s'indaga anche su altre sospette aggressioni.
- 14:16 - Presentata prima ricerca nazionale sulle società benefit in Italia
Roma, 6 mag. (Adnkronos/Labitalia) - Dinamicità, crescita e creazione di valore condiviso sono le caratteristiche che descrivono l’evoluzione in Italia delle Società Benefit che, tra il 2019 e il 2022, hanno registrato un aumento del fatturato del +37% in termini mediani, più del doppio rispetto alle imprese non-benefit (+18%). Le migliori performance rispetto alle non-benefit sono evidenziate anche da una più alta produttività (nel 2022 valore aggiunto per addetto pari a 62.000 euro vs 57.000 euro) e da livelli e crescita più elevati dell’Ebitda margin: il rapporto tra margine operativo lordo e ricavi è passato da 8,5% nel 2019 a 9% nel 2022 per le Società Benefit e da 8,1% a 8,3% per le non-benefit. A fine 2023 le Società Benefit in Italia hanno raggiunto il numero di 3.619, in crescita del 37,8% rispetto all'anno precedente. Rappresentano ancora una nicchia rispetto al totale delle imprese italiane (1,23 per mille), ma il trend di crescita è in continua accelerazione dal 2016, anno di introduzione della legge in Italia.
Questo è lo scenario fotografato dalla Ricerca Nazionale sulle Società Benefit 2024 – che per la prima volta analizza l’evoluzione del fenomeno anche da un punto di vista economico-patrimoniale, confrontando l’andamento delle Benefit con quello di un insieme di aziende tradizionali appartenenti agli stessi settori e classi dimensionali. Lo studio è realizzato da un gruppo di lavoro eterogeneo di esperti sul tema, composto da Nativa, Research Department di Intesa Sanpaolo, InfoCamere, Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Padova, Camera di commercio di Brindisi-Taranto e Assobenefit.
La ricerca evidenzia, inoltre, come le Società Benefit riconoscano maggiormente il valore del capitale umano (costo del lavoro mediano per addetto di 41.000 euro vs 38.000 euro), ridistribuendo dunque di più la ricchezza tra i lavoratori.
Si rileva anche un maggiore grado di investimento in leve strategiche per il futuro: ad esempio, tra le aziende manifatturiere la quota di imprese internazionalizzate è pari al 41% tra le Società benefit, sette punti percentuali in più rispetto alle altre imprese; lo stesso vale per la richiesta di brevetti (24% vs 13%), i marchi registrati a livello internazionale (35% vs 19%) e l’ottenimento di certificazioni ambientali (35% vs 18%), a conferma di come una delle caratteristiche principali delle Benefit sia quella di operare con una visione di lungo termine.
“Questa ricerca, frutto del lavoro congiunto di un insieme di partner qualificati, evidenzia per le Società Benefit una miglior dinamica del fatturato e una più alta produttività associata a salari più generosi – hanno sottolineato Giovanni Foresti e Sara Giusti, economisti del Research Department di Intesa Sanpaolo - In queste imprese l’attenzione alla sostenibilità è spesso accompagnata da un impegno deciso in innovazione e internazionalizzazione, con riflessi positivi sull’evoluzione economico-reddituale. Una maggiore diffusione di queste strategie può favorire un’accelerazione della crescita del PIL italiano e, al contempo, garantire la distribuzione di ricchezza a tutti gli stakeholder del territorio, a partire dal capitale umano. In prospettiva una crescita superiore può dunque essere anche più sostenibile e inclusiva”.
“La continua evoluzione del panorama imprenditoriale - ha detto il Direttore Generale di InfoCamere, Paolo Ghezzi - richiede sempre più l’utilizzo di strumenti evoluti e affidabili, capaci di cogliere i fenomeni che lo attraversano. I numeri del Registro delle imprese delle Camere di commercio sono il punto di partenza indispensabile per analizzare contesti produttivi, territori, strategie organizzative e profili di chi fa impresa in chiave benefit, per supportare al meglio l’analisi del loro impatto sull’economia e la società da parte di stakeholder e istituzioni. La partnership avviata per realizzare la Ricerca Nazionale riflette questa consapevolezza e vuole rappresentare un punto di riferimento per uno sviluppo diffuso di questo istituto giuridico”.
L’accelerazione del fenomeno evidenzia una crescente sensibilizzazione sui temi dell’impatto sociale e ambientale che, anche per effetto della pandemia, ha portato molte imprese a riflettere sulle proprie priorità e strategie di business in ottica di sostenibilità: infatti nel 2020-2021 le Società Benefit sono più che raddoppiate (da 805 nel 2020 a 1.697 nel 2021) e i loro addetti sono passati da 18.000 nel 2020 a ben 98.000 nel 2021 (+433%). Una tendenza che è poi proseguita negli anni, tanto che a fine 2023 le persone impiegate in Società Benefit hanno toccato quota 188.000, con un’incidenza di 10,4 addetti su mille sul totale Italia.
La distribuzione territoriale delle Società Benefit restituisce un profilo del fenomeno a più forte diffusione nei quadranti settentrionali della Penisola. In particolare, le Società Benefit sono presenti principalmente nel nord ovest del paese (42,4%). Seguono il nord est (23,5%), il centro (20,9%) e il sud e isole (13,2%). Il dato regionale evidenzia la spiccata trazione lombarda del fenomeno (1.218 le società), cui segue il contributo di Lazio (394 unità, seconda), Veneto (359) ed Emilia Romagna (340).
Guardando all’incidenza delle Società Benefit sul totale delle imprese, il primato della Lombardia si conferma anche in termini relativi (2,22 imprese ogni mille il valore dell’indicatore), ma in questo caso a emergere con forza alle spalle della regione leader è il Nord-Est con (nell’ordine) Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Veneto tutte con valori al di sopra dell’1,5 per mille imprese.
Spostando l’ottica nel campo del valore generato, è ancora la Lombardia a risultare prima per valore della produzione (7,2 miliardi di euro nel 2022), seguita da Emilia Romagna (a quota 4,8 miliardi) e Veneto (3.4 miliardi). Il Friuli Venezia Giulia è invece la regione in cui le Società Benefit contribuiscono maggiormente al totale del valore generato dal territorio (16,9 euro ogni mille prodotti), seguita dall’Emilia Romagna (16,8) e dalla Sardegna (12,8).
La Ricerca nazionale sulle società benefit 2024 conferma il ruolo significativo delle società benefit come un'evoluzione promettente nel panorama imprenditoriale. Queste società integrano gli obiettivi di lucro con l'impegno a promuovere benefici comuni per la società e l'ambiente, rappresentando così una concreta espressione di innovazione. Questa integrazione mira a creare un valore aggiunto che potrebbe avere un impatto positivo su diversi settori economici e, in ultima analisi, sull’intero Sistema Paese.
- 13:53 - Mo: Gaza, '34.735 palestinesi uccisi da inizio guerra'
Gaza, 6 mag. (Adnkronos) - Le forze israeliane hanno ucciso 34.735 palestinesi nei sette mesi di guerra contro Gaza. Lo rende noto il ministero della sanità della Striscia, aggiungendo che almeno 78.108 persone sono rimaste ferite negli attacchi israeliani a Gaza dal 7 ottobre.
- 13:47 - Milano: gip, 'funzionari Comune hanno violato l'abc dei principi di legalità'
Milano, 6 mag. (Adnkronos) - L'intervento nel cantiere di via Leopontina che avrebbe portato a "insediamenti abitativi spropositati" è stato realizzato in violazione del Pgt del Comune (che vieta nuove costruzioni nei cortili più alte delle preesistenti), qualificando l'intervento come ristrutturazione edilizia, utilizzando la Scia e monetizzando le aree da cedere al Comune. E' quanto emerge nel decreto di sequestro preventivo, firmato dal gip di Milano Mattia Fiorentini, che vede nove indagati fra cui quattro funzionari (o ex) di Palazzo Marino. In particolare si tratta del dirigente e due responsabili dello Sportello unico per l'edilizia e dell'allora presidente della Commissione comunale per il Paesaggio Marco Prusicki che avrebbe omesso di rilevare la difformità del progetto.
Per il giudice, i dirigenti e funzionari coinvolti hanno "violato l'abc dei principi costituzionali di legalità, di tipicità dell'atto amministrativo, di gerarchia delle fonti, su cui si fonda lo stato di diritto, dei principi di cui all'art. 117 della Costituzione, che sorreggono la legislazione concorrente delle Regioni in materia di Governo del Territorio (ovvero l'urbanistica), mediante determine e procedure abnormi". Si evidenzia la formazione di "un sistema che - attraverso una lettura elastica del Regolamento edilizio, fondata su determine dirigenziali - finisce per attribuire alla suddetta commissione comunale per il paesaggio poteri in realtà decisori discrezionali sulla fattibilità del progetto edilizio, addirittura anche in fase di esame del titolo edilizio, in materie che quindi esulando del tutto dal campo suo proprio della compatibilità paesaggistica, per sconfinare in quello edilizio e soprattutto urbanistico".
Un sistema che avrebbe consegnato all'organismo "valutativo" del Comune "poteri discrezionali in ordine alla formazione dei titoli edilizi, non ammissibili e in contrasto col sistema nella materia previsto e disciplinato dalla legge dello Stato e della Regione Lombardia". Per il gip la Commissione per il Paesaggio, alla quale il Regolamento edilizio comunale e il Pgt del Comune di Milano hanno attribuito ampi poteri valutativi in fase istruttoria delle pratiche edilizie, è un organismo che non garantisce indipendenza e trasparenza, in quanto composto da professionisti architetti, nominati personalmente dal sindaco, che esercitano la libera professione a Milano (per cui ricevono parcelle dagli operatori), i cui progetti vengono sottoposti alla valutazione della stessa commissione del paesaggio, in osmosi con l'ufficio dello Sportello unico dell'edilizia, che per legge valuta gli stessi progetti".