Stefano d'Errico
Insegnante, segretario nazionale dell'Unicobas Scuola & Università
M’interesso di scuola, società e sindacato. Impegnato dal 1968 nella sinistra libertaria, ho scritto di Camillo Berneri, anarchico “attualista” ed antidogmatico, diretto interlocutore di Piero Gobetti, Carlo Rosselli ed Antonio Gramsci, assassinato nella Barcellona rivoluzionaria del 1937 da sicari staliniani. Trattasi di Anarchismo e politica (Mimesis, Milano 2007), pubblicato anche in Spagna, e di Il socialismo libertario ed umanista oggi fra politica ed antipolitica (Mimesis, Milano 2011). Dal 1986 sono stato fra gli animatori dei Comitati di Base della Scuola e poi dell’Unicobas, decisivo, con i Cobas, nello sciopero che nel 2000 fece cadere il ministro Luigi Berlinguer, così come nelle lotte del 2008 contro la Gelmini e del 2015 contro la cosiddetta “buona scuola” renziana. Con La Scuola distrutta (Mimesis, Milano 2019) e La scuola rapita, il Covid e la Dad (Armando, Roma 2021), ho raccontato la storia del sindacalismo di base (antiburocratico perché nato fra i banchi) e denunciato un trentennio di massacro scientifico dell’istruzione pubblica ad opera del neo-liberismo e della sinistra minimalista e “politicamente corretta”. Ho pubblicato anche L’invasione degli italioti (Albatros, Roma 2022), zibaldone sul declino del Paese.
Articoli di Stefano d'Errico →
- 11:02 - Congedo parentale, Pirrò (Vodafone): "Non bastano policy condividere esperienze positive"
Roma, 14 mag. (Adnkronos) - Il cambio culturale nella parità di genere in ambiente lavorativo è “una trasformazione che ha bisogno di essere anche un po' forzata. Quindi mettere anche Kpi”, cioè key performance indicator, “può aiutare, ma non basta. Per esempio, sul congedo parentale, siamo stati tra i primi ad averlo, ma non lo prendeva nessuno, nessun papà lo chiedeva. C'era ma non lo usavano. C’era la policy, ma non eravamo pronti culturalmente per accoglierla. Ebbene abbiamo lavorato sulla comunicazione e abbiamo portato dei papà a parlare, attraverso dei video, di che cosa ha rappresentato, all'interno del loro equilibrio familiare, fare questo passo e quanto è stato importante per loro come persone. I comportamenti si cambiano anche nel quotidiano e si cambiano facendo parlare i modelli che hanno funzionato”. Così Valentina Pirrò, Recruiting, Employer Branding, Culture & Inclusion Manager di Vodafone, portando l’esperienza aziendale, questa mattina a Milano, all’evento di presentazione dello studio ‘Donne, lavoro e sfide demografiche. Modelli e strategie a sostegno dell’occupazione femminile e della genitorialità’, di Fondazione Gi Group e Gi Group Holding, realizzato in collaborazione con Valore D.
“Per policy di work-life balance abbiamo una politica di lavoro agile importante - aggiunge Pirrò - Oggi i miei colleghi, io stessa, possiamo scegliere come distribuire i giorni di lavoro in azienda o a casa. Bisogna però dare questo supporto e aiutare poi il genitore che rientra dopo il congedo a sentirsi effettivamente, da subito, di nuovo parte di questo sistema. La ricerca presentata oggi mostra un dato devastante. Il genitore nella fascia del primo anno del figlio che decide di lasciare il lavoro e se lo lascia non ritorna più. Abbiamo provato a fare qualcosa di più con il ‘maternity angel’. Il genitore che va in congedo ha la possibilità, su base volontaria, di avere un collega o una collega con cui mantenere un contatto, anche durante il periodo di assenza, per sentirsi ancora parte di quel contesto che è in rapida evoluzione. Abbiamo poi inserito delle aule di ascolto con psicoterapeuti per il momento del rientro al lavoro dopo che sia un figlio piccolo, che - conclude - è un momento psicologicamente importante e molto delicato”.
- 11:02 - **Superbonus: Salvitti, 'voto fiducia? Non credo ci sia volontà politica, solo questione di tempi'**
Roma, 15 mag. (Adnkronos) - Sul decreto superbonus "per quanto riguarda il mettere la fiducia o meno" la questione "non è legata ad un aspetto di carattere politico, è solo una questione legata ai tempi". Lo dice il relatore del dl Superbonus, Giorgio Salvitti (Fdi), rispondendo a chi gli domanda se il governo metterà la fiducia sul decreto che arriva in Aula, al centro di un braccio di ferro in Commissione Finanze tra Lega-Fdi e Fi. "Penso che non ci sia volontà di porre la fiducia, solo una questione legata ai tempi", aggiunge. Salvitti è stato votato poco fa come relatore con l'astensione proprio di Forza Italia. Fi ha detto che vota la fiducia? "Ci mancherebbe altro", conclude.
- 10:54 - Europee: Calenda, 'Renzi se eletto lascerà Roma? Non lo farà e sarà truffa a cittadini'
Roma, 15 mag. (Adnkronos) - "Quattro mesi fa ho proposto a tutti i leader politici di non candidarsi. Questo patto non ha avuto un grande successo. Io prima di candidarmi ho aspettato la candidatura della Meloni. Le liste di Azione sono formate da personalità che dal punto di vista tecnico sono le migliori, ma non sono politici professionisti, quindi io non li posso lasciare in una condizione per la quale si candidano tutti i leader politici, compresa la presidente del Consiglio, e io mi tiro indietro. Ma ciò che faccio nella campagna è dire alle persone di andare a vedere le loro competenze e scegliere loro. Il partito non farà votare me, ma farà votare i candidati che sono di una grande qualità. Non faccio promesse della serie 'se mi eleggono lascio Roma', come ha fatto Renzi. Perché se lo dici e non lo fai, come succederà a Renzi, stai truffando i cittadini". Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda, ai microfoni di Rtl 102.5.
- 10:39 - Francia: agenti penitenziari protestano in tutto il Paese dopo uccisione 2 guardie
Parigi, 15 mag. (Adnkronos) - Centinaia di agenti penitenziari in tutta la Francia stanno protestando dopo che ieri uomini armati hanno ucciso due agenti penitenziari in un'imboscata a un casello autostradale della Normandia e hanno liberato Mohamed Amra, detenuto legato a omicidi e traffico di droga. Stamattina, gruppi di guardie carcerarie hanno bloccato gli ingressi delle carceri in tutto il Paese, alcuni di loro hanno bruciato pallet e pneumatici.
Gli agenti penitenziari manterranno un minuto di silenzio alle 11 in memoria degli agenti uccisi e in sostegno degli altri tre agenti gravemente feriti nel raid contro un convoglio carcerario che trasportava il detenuto, poi liberato, tra un tribunale di Rouen e una prigione a Evreux. In una prigione vicino a Marsiglia, più di 100 agenti carcerari si sono riuniti sotto uno striscione con su scritto “Non siamo pagati per morire”. Molti agenti effettueranno solo un servizio minimo. I sindacati hanno chiesto maggiore sicurezza e trasferimenti limitati di prigionieri tra carceri e tribunali.
- 10:37 - Sugar tax: Botta e risposta Tajani-Garavaglia, 'merito nostro', 'senza il vostro voto'
Roma, 15 mag. (Adnkronos) - Botta e risposta via social sulla sugar tax tra il vicepremier e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, e il senatore della Lega e presidente della commissione Finanze a palazzo Madama, Massimo Garavaglia. "Grazie a Forza Italia -rivendica il primo- non ci sarà la sugar tax. Una tassa dannosa per l'economia che avrebbe messo in pericolo migliaia di posti di lavoro, gravando sulle fasce più deboli dei cittadini. Con Forza Italia al governo non aumenteranno mai le tasse".
"In realtà -è la replica dell'esponente della Lega- nonostante Forza Italia. Sugar tax rinviata senza il voto di Forza Italia e grazie al voto di Italia viva e il mio, presidente che normalmente non vota. Hanno visto tutti".
- 10:29 - Parità di genere, Fasani (Open-es): "Nelle Pmi coinvolgere proprietà"
Roma, 14 mag. (Adnkronos) - "In Italia, più di tre quarti della forza lavoro è all'interno del comparto delle piccole e medie imprese. Più dell'80% delle imprese in Italia ha una proprietà come persona singola o con una guida familiare. All'interno del comparto Pmi, un cambiamento culturale" per la parità di genere "significa arrivare all'imprenditore, all’imprenditrice, alla famiglia che guida l'azienda e creare una convergenza, una comunione di visione su questo tipo di obiettivi". Lo ha detto Stefano Fasani, Program Manager di Open-es, partecipando, questa mattina a Milano, all’evento di presentazione dello studio ‘Donne, lavoro e sfide demografiche. Modelli e strategie a sostegno dell’occupazione femminile e della genitorialità’, di Fondazione Gi Group e Gi Group Holding, realizzato in collaborazione con Valore D.
“Open-es è un'alleanza, una community di piccole e medie imprese coinvolte dai propri capofiliera, banche, assicurazioni, associazioni, per intraprendere percorsi di sviluppo sostenibile - spiega Fasani - conta ad oggi più di 19 mila imprese e più di 100 mila pmi sono in fase di onboarding. Questa alleanza lanciata da Eni con Boston Consulting Group e Google Cloud, a cui si sono aggiunte ad esempio realtà come Unicredit, WeBuild, Engineering e, oggi siamo orgogliosi di annunciare, da pochi giorni, anche la partnership con Valore D. Bisogna discutere, aprirsi, parlare e dare delle soluzioni semplici”.
Quando “parliamo di piccole e medie imprese, parliamo di persone - sottolinea Fasani - Abbiamo coinvolto i dipendenti e i responsabili di queste Pmi, nell’Open-es Camp, un campus formativo. Per il project work finale potevano scegliere qualsiasi dimensione del modello Esg, ma più del 25% delle persone ha scelto un’iniziativa sulle tematiche della diversità e dell'inclusione. Molti ad esempio provavano ad interrogarsi su come introdurre concetti di smart working anche all'interno delle loro realtà. Può sembrare banale, ma per un'attività che si fa in campo, riuscire a mettere a terra questo tema della flessibilità di orario, per andare incontro alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori, anche a supporto dei percorsi di genitorialità, è già un primo passo importante - conclude - questi sono esempi di azioni concrete con cui ogni azienda può dare il suo contributo a questo obiettivo comune".
- 10:29 - Donne in ambiti economico-finanziari, Tinagli: "Poche e poco interessate"
Roma, 14 mag. (Adnkronos) - “Ci si interroga sempre sulle politiche di conciliazione, quindi tra lavoro e famiglia. Possono essere tanti i canali attraverso cui si cerca di intervenire in un cambiamento che, a mio avviso deve essere anche, e soprattutto, culturale perché le policies non bastano. Ricerche recenti mostrano, per esempio, come nel 65% dei casi dei nuclei familiari il budget è gestito dall'uomo. La donna è poco inclusa anche nelle decisioni economiche e familiari. Ma molte donne sono poco interessate alle tematiche finanziarie, economiche e quindi si fa più fatica anche ad includerle”. Lo ha detto l’onorevole Irene Tinagli, presidente della commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo, partecipando, questa mattina a Milano, alla presentazione dei dati dello studio ‘Donne, lavoro e sfide demografiche. Modelli e strategie a sostegno dell’occupazione femminile e della genitorialità’, di Fondazione Gi Group e Gi Group Holding, realizzato in collaborazione con Valore D.
“Tutte le autorità e agenzie economiche europee, al momento del mio insediamento, erano guidate da uomini - spiega l’onorevole Tinagli - E le rose di nomi per le nuove nomine erano fatte solo di uomini. Non era una questione di discriminazione nella scelta, ma proprio nella preselezione, a monte. Sono poche le donne che si propongono per ruoli di leadership in istituzioni economiche e finanziarie di alto livello. Abbiamo cercato allora di agevolare i requisiti, di coinvolgere attivamente le persone. Oggi, alla fine di questi cinque anni, la maggior parte delle posizioni di vertice delle agenzie economiche europee, dall'autorità per la vigilanza sui mercati, alla banca centrale europea ovviamente, ma anche l'autorità per la vigilanza sui fondi pensione, sono tutti guidati da donne bravissime”.
Questi ruoli servono per “aprire la strada a politiche che aiutino altre generazioni di donne. Ora che abbiamo portato delle donne in finanza - conclude Tinagli - dobbiamo portare la finanza fra le donne per colmare quel gap, avere più donne in ruoli di rilievo per coinvolgere tutte le donne nell'economia e nei processi finanziari a tutti i livelli”.