Articoli di Giovanni Vigna →
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- 20:48 - 2 giugno: Salvini, 'nessuna polemica nè con il Mattarella e il Papa ma oggi è festa italiani'
Roma, 2 giu. (Adnkronos) - "Nessuna polemica con il Presidente della Repubblica come mai nessuna polemica con Santo padre, che invece da altri è stato criticato mei giorni scorsi. Semplicemente oggi è il 2 giugno, la Festa della Repubblica, la Festa degli italiani e per me la sovranità nazionale italiana viene prima di ogni altra appartenenza. Sicuramente gli italiani sceglieranno l'Europa che vorranno la settimana prossima e io voglio un'Europa diversa rispetto a quella di oggi. Con tutto il rispetto per l'espressione di tutti a partire dal Quirinale, oggi è la festa degli italiani, oggi hanno sfilato gli Alpini, i Carabinieri, il meglio del nostro Paese, la sovranità nazionale italiana per me viene prima di tutto e di tutti". Lo ha affermato il vicepresidente del Consiglio e segretario della Lega, Matteo Salvini, ospite di 'Stasera Italia', su Retequattro.
"Noi lavoriamo per andare avanti, non chiediamo le dimissioni di nessuno, Borghi è un nostro ottimo senatore, penso che il Capo dello Stato magari sia stato travisato da qualche giornale", aggiunge il leader del Carroccio.
- 16:18 - 2 giugno: Magi, 'da Lega eversivo attacco a Mattarella, Meloni spieghi'
Roma, 2 giu. (Adnkronos) - “L’endorsement di Salvini al tweet del leghista Borghi in cui viene avanzata la richiesta di dimissioni di Sergio Mattarella rappresenta un attacco eversivo da parte del vicepremier del Governo Meloni al Capo dello Stato nel giorno in cui si celebra la Festa della Repubblica, i cui valori sono incarnati proprio dal Presidente della Repubblica. Mattarella come sempre ha espresso parole sagge e di autentica ispirazione democratica sul collocamento dell’Italia, Paese fondatore dell’Ue e che solo nel contesto europeo può proteggere i propri interessi nazionali. E non riconoscere questo, vuol dire non riconoscere il valore dei trattati su cui si fonda l'Unione europea e al contempo non riconoscersi nella Costituzione italiana che sancisce proprio il valore sovraordinato di quei trattati". Lo afferma il segretario di +Europa, Riccardo Magi.
"Che questo sia visto come un oltraggio da parte del leader del secondo partito di maggioranza è allarmante e preoccupa che questa posizione possa essere condivisa dalla premier Meloni che, a questo punto, deve esprimere delle parole chiare e deve farlo in Parlamento. Proprio su questo si giocano le prossime europee: tra chi vuole +Europa come noi degli Stati Uniti d’Europa, e chi vuole meno Europa, come Salvini, Vannacci e Meloni. Da parte nostra, massima solidarietà al presidente Mattarella, che rappresenta una guida per tutti gli italiani”, conclude.
- 16:15 - Riforme: Parrini (Pd), 'da Casellati quattro grosse bugie'
Roma, 2 giu (Adnkronos) - "Nell'intervista di oggi della ministra Casellati al "Corriere della Sera" si possono leggere quatro grosse bugie sul premierato. Non è vero che il Parlamento resta centrale. Il Parlamento è sotto ricatto, perché se sfiducia il premier viene sciolto automaticamente e muore. E perché il premier può scioglierlo in ogni momento a sua totale discrezione". Lo dice il senatore del Pd Dario Parrini.
"Non è vero che i poteri del Capo dello Stato restano immutati: Il Presidente della Repubblica viene pesantemente indebolito, poiché, perdendo ogni autonomia in fatto di scioglimento delle camere e di nomina del premier, non può più svolgere nessun ruolo concreto nella formazione dei governi, nemmeno in circostanze d'emergenza", prosegue l'esponente dem.
"Non è vero che parlare di legge elettorale, cioè di come si elegge il premier, è prematuro. La ministra rifiuta di parlarne non perché non è il momento, ma solo per furbizia: perché, essendo sua ferma intenzione mettere una soglia nettamente inferiore alla maggioranza assoluta, vuol dare il più tardi possibile agli oppositori del ddl costituzionale 935 la possibilità di denunciare la volontà del centrodestra di eleggere il premier direttamente ma a colpi di minoranza: un gravissimo abuso, che non esiste in nessuna democrazia occidentale in cui sia vigente l'elezione popolare di una carica monocratica nazionale", conclude Parrini.
- 16:07 - 2 giugno: Meloni, 'patria e nazione idee ritrovate, uscite da cono d'ombra storia'
Roma, 2 giu. (Adnkronos) - "Patria e Nazione sono società naturali, innate nel cuore degli uomini e dei popoli e prescindono da ogni convenzione. Come lo è la famiglia, che non a caso lo stesso Mazzini ha definito la “Patria del cuore”. Eppure, queste idee sono state spinte per molto tempo nel cono d’ombra della storia, perché considerate a torto obsolete e retrograde, se non addirittura pericolose. Oggi non è più così. Patria e Nazione sono “idee ritrovate”, che si sono riappropriate della loro centralità nel dibattito politico, storico, culturale e filosofico. Come un fiume carsico, non hanno mai smesso di scorrere nelle vene del nostro popolo e sono riemerse in superficie, in tutta la loro impetuosità, per splendere alla luce del sole". Così la premier Giorgia Meloni, nel suo contributo per la mostra al Vittoriale 'L'ultimo ritratto: Mazzini e Lega, storie parallele del Risorgimento', inaugurata venerdì scorso nella Sala Zanardelli e visitata oggi dalla presidente del Consiglio al termine della parata militare per la Festa del 2 giugno.
"È nostro compito alimentare quel fiume, ed esserne sorgente - scrive Meloni -. Non basta riconoscere ciò che ci tiene uniti, ma è necessario nutrire ogni giorno quel senso di appartenenza a un comune destino. È fondamentale che sia declinato nelle scelte che facciamo quotidianamente, a qualunque livello e in qualunque ruolo. I legami non sono catene, e non ci rendono più deboli. Ci rendono, al contrario, più forti e consentono ad ognuno di noi di riconoscerci parte di qualcosa di più grande. Solo una Nazione consapevole di questa forza ha la possibilità di rimanere viva e vitale, è in grado di rigenerarsi e di resistere agli inganni dello sradicamento, dell’omologazione e della disumanizzazione".
"L’arte - esordisce la premier nel suo contributo - è lo specchio dentro il quale si riflettono l’energia e la profondità culturale di un popolo. Le sculture, i quadri e ogni opera artistica sono forme nelle quali si materializzano l’anima dell’artista e lo spirito del tempo della società in cui egli vive. Quando l’arte si sposa con la passione civile diventa fonte di ispirazione e moto di rinascita umana, sociale e politica. È esattamente ciò che ritroviamo nelle opere di Giovanni Spertini e Silvestro Lega, due artisti ma anche due patrioti che hanno contribuito a rendere immortale l’immagine del loro punto di riferimento: Giuseppe Mazzini. Spertini e Lega hanno catturato il carisma di Mazzini in modi diversi, ma entrambi meravigliosi. Il primo ha mitizzato nel marmo i tratti fisici, l’austerità e la forza delle idee del Padre della Patria; il secondo ha impresso sulla tela gli ultimi istanti di vitalità dell’eroe e ne ha sottolineato il lato più intimo".
"Forza e fragilità, marmo e pittura, mito e umanità. Ammirare queste due opere, insieme, nel luogo simbolo del nostro Risorgimento, il Vittoriano, è un dono estremamente prezioso che ci offre l’occasione di riflettere sull’attualità dei concetti di Patria e Nazione. Desidero ringraziare, per questo, il ministro Gennaro Sangiuliano, il ministero della Cultura e il VIVE, per aver promosso questa splendida iniziativa".
- 15:49 - Ucraina: Salvini, 'con bombaroli come Macron attenzione a mandare armi a Kiev'
Roma, 2 giu. (Adnkronos) - "Non un solo missile, non una sola bomba italiana data per difendersi può andare ad uccidere, a bombardare e a creare stragi dai confini dall'Ucraina. Noi non siamo in guerra contro la Russia e quindi assolutamente ritengo pericolosi quei leader europei ed occidentali che incitano alla prosecuzione della guerra. Dirò di più: noi abbiamo sempre approvato l'invio di aiuti umanitari, militari, per difendersi, ma se dovessero andare avanti queste smanie di guerra, questi piccoli bombaroli alla Macron, noi dovremmo stare molto attenti come Italia a mandare altre armi all'Ucraina. Chi mi si assicura che poi una bomba italiana, un proiettile italiano non vadano a colpire il territorio russo e poi si scateni la terza guerra mondiale? Io non voglio lasciare ai miei figli la terza guerra mondiale sull'uscio di casa". Lo dice il vicepresidente del Consiglio e segretario della Lega, Matteo Salvini, ospite di 'In mezz'ora' su Raitre.
"Se uno invece di lavorare per chiudere le guerre pensa di espandere le guerre creando ancora più morte, ancora più sangue, ancora più problemi -insiste il leader del Carroccio- è un pericolo. È un pericolo Stontelberg, è un pericolo Macron, è un pericolo Scholz. L'Europa non sono Francia e Germania che decidono a tavolino a nome di tutti gli altri. La Costituzione italiana è chiara: l'Italia ripudia la guerra. Quindi noi sin dal primo istante, come Governo e come Lega, in Italia e in Europa, abbiamo sempre approvato qualsiasi tipo di aiuto all'Ucraina aggredita: aiuti economici, militari, umanitari".
"Da domani in avanti -ribadisce quindi Salvini- voglio vederci molto chiaro. Noi abbiamo sempre approvato qualsiasi aiuto, ma se oggi leader europei e il segretario generale della Nato, quindi non dei passanti ma quelli che decidono, quelli che comandano, dicono che i proiettili e le bombe occidentali, quindi anche italiane, potranno uccidere fuori dal territorio ucraino, allora prima di mandarne altre di armi bisogna pensarci molto, molto bene. Qualcuno parla di un debito europeo per comprare nuove armi, assolutamente mai con il permesso di Salvini e della Lega. Chi sceglie la Lega fa una scelta chiara e non mi interessa se mi accusano di essere filo-russo, filo-putiniano o queste sciocchezze qua. Io non voglio portare l'Italia sull'orlo della terza guerra mondiale nucleare, sarebbe la fine, sarebbe la morte".
- 15:47 - Ucraina: Conte, 'strategia escalation ci porta a guerra mondiale'
Roma, 2 giu. (Adnkronos) - "Siamo sull'orlo della terza guerra mondiale. Stiamo portando le truppe anche in Ucraina, perché mancano i combattenti, accettiamo di colpire militari russi. Se ci avessero ascoltato e avessimo fatto sforzi diplomatici e politici anziché dedicare tutte quelle energie e investimenti in armi, li avremmo tutelati meglio ed efficacemente". Così il leader del M5S Giuseppe Conte, ospite di 'In mezz'ora' su Rai3.
"Eravamo a un tanto dalla conclusione di un negoziato a condizioni onorevoli per l'Ucraina. Però i nostri governanti - tutti, a partire ovviamente da Washington e Londra - ci hanno imposto una strategia militare che prevede l'escalation militare", dice ancora Conte rimarcando che "tutti i trattati di pace della storia sono stati stipulati con i nemici", mentre, sostiene, "i nostri governanti, a partire da Washington e Londra" hanno "imposto una strategia di escalation militare".
- 15:42 - Partiti: Conte, 'con finanziamento pubblico più furti a danno Stato'
Roma, 2 giu. (Adnkronos) - "Con il finanziamento pubblico dei partiti aumentavano i furti ai danni dello Stato. Noi opponiamo un diverso modello, che è il nostro modello, condividiamolo. Noi non abbiamo casi di corruzione perché non accettiamo dagli imprenditori finanziamenti che poi ti condizionano. Poi, con il limite dei mandati, non accettiamo che un parlamentare resti li' a coltivare il proprio interesse. Noi abbiamo restituito alla collettività cento milioni, possono farlo anche gli altri". Così il leader del M5S Giuseppe Conte, ospite di 'In mezz'ora' su Rai3.