È ormai scontro aperto nella destra europea a pochi giorni dalle elezioni. Tensioni che si ripercuotono inevitabilmente anche sul governo italiano, ma che potrebbero essere invece il preludio a un’allargamento dell’alleanza europea con la definitiva svolta a destra di Bruxelles. Dopo il veto del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a un’alleanza europea con il Rassemblement National di Marine Le Pen, che invece aspira a ripulire la propria immagine anche in vista delle Presidenziali francesi del 2027, e lo scontro con la Lega per le posizioni anti-europeiste che legano il Carroccio all’alleata francese, oggi è la leader della formazione ultranazionalista transalpina a rispondere al segretario di Forza Italia: “Noi anti-Nato e anti-Ue? Sorprende che uno come Tajani, che ricopre quel ruolo, ignori il programma del primo partito di Francia“.

Tutto è iniziato con la decisione del presidente di Rassemblement National, Jordan Bardella, di chiudere qualsiasi tipo di rapporto politico con Alternative für Deutschland dopo le dichiarazioni dell’ormai ex capolista dei tedeschi, Maximilian Krah, sulle SS naziste. Una mossa che a Bruxelles in molti hanno interpretato non come una presa di coscienza morale, bensì come un modo di prendere le distanze da un partito che in Europa viene considerato in maniera unanime una linea rossa da non varcare per essere considerato accettabile. Così, nonostante le dimissioni di Krah e lo stop alla sua campagna elettorale, RN pensa a un modo per espellere AfD dal gruppo ID, aprendo così le porte all’ala più conservatrice del Ppe che, insieme ai Conservatori e a una parte dei Liberali, potrebbe essere interessata a mettere fine alla ‘maggioranza Ursula‘ con i Socialisti e svoltare a destra. AfD ha anche chiesto a ID, in particolare al presidente del gruppo, Marco Zanni, di escludere immediatamente Krah da Identità e Democrazia “per continuata violazione della coesione e della reputazione del gruppo”. Ma questo gesto estremo a RN potrebbe non bastare.

Sostenitore della svolta a destra in Parlamento Ue è lo stesso Tajani che, però, sul nome di Le Pen frena: “Avevamo ragione su AfD quando dicevamo che era una forza politica impresentabile con cui nessuno avrebbe fatto accordi. In Italia con Salvini non ho alcun problema, ma con Le Pen non condivido le posizioni su Ue e Nato. La mia visione politica è quella del Ppe, credo nell’Europa che ha bisogno di riforme. Noi non saremo assolutamente alleati con Le Pen, spero in un’alleanza tra Popolari, Liberali e Conservatori, la maggioranza alternativa a quella di Verdi e Socialisti”. C’è però chi gli avrà fatto notare che, invece, le posizioni su Ue e Nato di Salvini sono sovrapponibili a quelle della formazione francese, tanto che il giorno dopo Tajani torna sul tema e coglie l’occasione per attaccare anche il Carroccio riguardo ai numerosi cartelloni elettorali apparsi nelle città italiane con la faccia di Matteo Salvini e lo slogan “meno Europa“: “Dire ‘meno Europa’ non ha alcun senso logico – ha detto il leader azzurro – Se non siamo parte di un progetto più ampio siamo destinati a essere travolti, a essere ininfluenti. Serve un linguaggio meno roboante, meno da Capitan Fracassa“.

Da lì, il botta e risposta con la Lega. Ma oggi a dire la sua è arrivata anche Le Pen. Riferendosi a Tajani ha dichiarato che “commette un errore quando afferma che il Rassemblement National desidera uscire dalla Nato. Il RN auspica, come fece il generale de Gaulle, di uscire dal comando integrato della Nato, tenendo conto della specificità della Francia che possiede la deterrenza nucleare e un esercito completo”. Tajani, prosegue Le Pen, “dichiara che noi vogliamo distruggere l’Europa. Questa affermazione è falsa, vogliamo salvare l’Europa riorientando le politiche europee. Sono convinta che nella sua carriera Tajani si sia trovato nella posizione di voler cambiare la politica attuata in Italia e sarebbe stato ridicolo accusarlo di voler distruggere l’Italia”. Infine, Le Pen tocca uno dei tasti dolenti per il segretario e fondatore di FI, ossia l’operato di Silvio Berlusconi a Bruxelles: “Se non ricordo male, Silvio Berlusconi era anch’egli molto critico delle scelte fatte dalla Commissione europea e delle loro conseguenze sul funzionamento democratico dell’Europa, sulla sua sicurezza o sulla prosperità. La situazione molto difficile dei popoli europei richiede di unire le forze in uno spirito di buona volontà anziché alimentare dispute artificiali e sbagliate“.

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