Nessuna tregua per il Nord Italia che continua a essere colpito dal maltempo. Una grandinata si è abbattuta questo pomeriggio nel Torinese e anche nell’area collinare dell’Oltrepò Pavese, nella zona di Val di Nizza. Danni ingenti che hanno interessato soprattutto il comparto agricolo. “Si ripete il copione del 2023 – ha spiegato il presidente di Coldiretti Torino Bruno Mecca Cici -, quando abbiamo visto le grandinate sui nostri campi già nei mesi primaverili”.

Fortemene colpita anche la città di Bergamo, in particolare il quartiere di Longuelo e i vicini comuni di Mozzo e Curno. Una cinquantina gli interventi dei vigili del fuoco: tra le 16 e le 17.30 una bomba d’acqua con grandine e vento forte ha interessato la zona, allagando scantinati, negozi, box, abitazioni e aziende. Non si registrano feriti. A Longuelo la polizia locale ha dovuto chiudere l’omonima strada dove i tombini non hanno potuto scaricare l’acqua così intensa che scendeva soprattutto dalla valle d’Astino come fosse un torrente. La stessa zona era già stata colpita da un analogo allagamento nel 2016: nel frattempo è stata realizzata una vasca di laminazione, che oggi si è riempita e ha scaricato l’acqua. Disagi si sono registrati al traffico in tutta la zona, anche per l’allagamento di alcuni sottopassi viari. Problemi anche in località Ramera a Ponteranica, sempre poco fuori Bergamo, con diversi box allagati.

L’ennesima ondata di maltempo non risparmierà le regioni settentrionali prima di domenica, con piogge frequenti e forti temporali. L’instabilità è nuovamente aumentata, in queste ore, anche in Veneto, che non ha ancora superato i danni provocati dalla perturbazione della scorsa settimana, nonostante non si siano registrate nuove situazioni di criticità per quanto riguarda il livello dei fiumi. Il Bacchiglione, fiume che più ha preoccupato nei giorni scorsi, è sceso ora sotto la prima soglia di guardia a Vicenza; diminuiscono anche i livelli del Brenta e dell’Adige.

Il colmo di piena del Po sta transitando nella zona del Delta con un livello idrometrico sopra al secondo livello di guardia alla sezione di Ariano mentre a Cavanella, Polesella e Pontelagoscuro rimangono sopra la prima soglia stabili, o in lieve diminuzione. Un forte temporale, anticipato da tuoni e fulmini, è scoppiato anche sopra Milano, dove la situazione è rimasta sotto controllo nonostante la pioggia battente. Confermata l’allerta gialla emanata ieri dal Centro funzionale monitoraggio rischi naturali della Regione Lombardia. Attivo, al momento, anche il Centro operativo comunale della Protezione civile per il monitoraggio dei livelli idrometrici dei fiumi Seveso e Lambro, esondati la scorsa settimana, e per coordinare eventuali interventi in città. Allerta gialla anche in Emilia-Romagna, dove un nuovo nubifragio potrebbe svilupparsi, a partire da domani, in Emilia-Romagna sulle zone di pianura settentrionale e sul settore occidentale. L’Arpae, invece, ha emesso l’allerta arancione nel Ferrarese. Nelle zone montane e collinari non si escludono frane sui versanti fragili, a causa delle forti raffiche superiori ai 50 chilometri orari.

La grandine ha colpito anche la costa centro orientale della Sardegna, a causa dello svuotamento della diga di Maccheronis, questo pomeriggio è arrivata la grandine nell’isola e ha dato il colpo di grazia all’agricoltura dell’alta Barbagia e della Baronia. Il maltempo si abbattuto tra la tarda mattinata e il pomeriggio, nei territori di Bitti, Orune, Onanì e Lula, con una perturbazione arrivata nel centro Sardegna in modo disomogeneo in termini di precipitazione e intensità, in alcuni casi provocando danni ingenti alle colture. La pioggia tuttavia è stata provvidenziale per l’invaso sul rio Posada, che da settimane preoccupa cittadini e amministratori del territorio. “La conta dei danni inizierà già da domani soprattutto nei vigneti, oliveti e campi a foraggere che proprio in questi giorni erano in fase di sfalcio e raccolta – ha detto il presidente di Confagricoltura Nuoro-Ogliastra, Michele Ena-. La nota positiva di questo mercoledì da dimenticare, riguarda le acque che giungeranno dalle prossime ore nell’invaso del Maccheronis a Torpè. Un soccorso idrico preziosissimo che ci aiuterà, magari con la pioggia in arrivo anche nei giorni a seguire, a migliorare il livello di invasamento della diga, ridotta oggi a poco più di 8 milioni di metri cubi d’acqua dei 23 milioni di capacità utile autorizzata”

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