Non si arresta lo sciame sismico che da mesi ormai affligge la popolazione dei Campi Flegrei (Napoli). Una nuova scossa è stata registrata nella zona. La magnitudo di 3.6 è stata registrata alle ore 8.28 di questa mattina dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, a una profondità di 2 chilometri. Il terremoto è stato avvertito ai piani alti in diversi quartieri di Napoli e nei comuni più vicini alla zona interessata dal bradisismo flegreo. All’isola di Procida le scuole sono state evacuate: “I banchi tremavano”, il racconto degli insegnanti. Le dirigenti scolastiche degli istituti isolani hanno deciso di attivare le procedure di sicurezza radunando gli alunni negli spazi aperti. Il sindaco Ambrosino ha poi annunciato l’ordinanza di sgombero ed il ritorno a casa degli alunni. Vengono eseguiti controlli sugli edifici scolastici ad opera della Protezione Civile e dei tecnici comunali.

I residenti che dormono fuori casa, le scuole evacuate. E ora l’allarme terremoto coinvolge anche la sanità. L’ospedale Santa Maria di Pozzuoli, che si trova nell’area del bradisismo dei Campi Flegrei, non accetta più ricoveri: dimissionati tutti i reparti, restano attivi i posti letto solo per le urgenze. “Stiamo cercando di alleggerire la struttura della sua attività. Abbiamo bloccato i ricoveri ordinari e quelli programmati. E avviato le dimissioni nei reparti, sempre dei letti ordinari. Dei 208 posti letto ne rimarranno circa una settantina, per le sole emergenze e per i malati oncologici, che saranno comunque garantiti” spiega all’Adnkronos Mario Iervolino, direttore generale dell’Asl Napoli 2 Nord. “Stiamo dimettendo dai reparti e credo che nei prossimi 5 o 6 giorni riusciremo ad alleggerire del tutto l’ospedale”, continua Iervolino, ricordando che sono state fatte “tutte le prove di evacuazione e di massiccio afflusso. Le abbiamo riproposte in diverse occasioni in questi mesi. Abbiamo fatto persino le prove in mare. Ci sentiamo preparati. Abbiamo anche allestito tende nello spazio antistante la postazione del 118″. “Si sta lavorando da mesi – sottolinea Iervolino – in coordinamento con la Asl Napoli 1, che ha quartieri al ridosso dei Campi Flegrei (Bagnoli, Fuorigrotta), e abbiamo prodotto insieme un Piano bradisismo, deliberato poi dalla Regione Campania”, conclude il Dg, evidenziando che “gli operatori sanitari sono sicuramente preoccupati, ma non si sono mossi dai loro posti”.

L’incontro del governo – Quella trascorsa è la seconda notte in strada per decine di persone che sono state evacuate dopo la forte scossa di 4.4 e il conseguente sciame sismico avvenuti lunedì sera. Si è trattato della scossa più forte registrata negli ultimi 40 anni e ha generato paura e rabbia nella popolazione. Al momento sono 46 le famiglie sgomberate da 27 stabili e fra le evacuazioni c’è stata anche quella delle 138 detenute dal carcere femminile di Pozzuoli. Sui fenomeni naturali che stanno colpendo i Campi Flegrei è in programma oggi a Roma un vertice interministeriale presieduto dalla premier Giorgia Meloni, in cui si metteranno al vaglio eventuali aiuti a sostegno della zona.

“Qui abbiamo tutti paura” – Tante persone hanno deciso di dormire in auto in queste due notti. Come raccontato i cittadini, l’apprensione è forte: “Qui tutti abbiamo paura del terremoto. Noi per primi vivendo in una zona interna di Pozzuoli abbiamo deciso di trascorrere la notte in auto”. Ma l’allarmismo delle persone seguito alla prima grande scossa ha rischiato di generare ancora più caos: “La gente ha dato letteralmente i numeri, ha iniziato a correre in strada e, cosa pericolosa, si è messa alla guida dell’auto cercando di fuggire in tutti modi. Così si potevano creare situazioni di serio pericolo“. Tutto ciò, come emerso dalle testimonianze, deriva anche da una scarsa informazione su cosa fare in situazioni di emergenza, sui punti di fuga. Mancanze che gettano ancora di più nel panico le vittime di tali eventi.

L’esperto – A questo proposito il vulcanologo Giuseppe Mastrolorenzo ha raccontato a Ilfattoquoditiano.it le falle del piano di evacuazione dei Campi Flegrei che si ripercuotono poi sui cittadini: “Il piano va cambiato perché si basa sulla capacità di previsione di fenomeni che però non sono prevedibili. Le scosse che si sono verificate ieri hanno dimostrato l’imprevedibilità di scenari futuri e l’impreparazione della cittadinanza di fronte a scenari simili”. La strategia quindi, secondo Mastrolorenzo, andrebbe aggiornata: “Nel piano si da molto spazio alle via di fuga a mare, ma il porto di Pozzuoli si sta sollevando. I pescatori già adesso fanno fatica a entrare per le acque poco profonde e una settimana fa si è pure arenato un traghetto, questa è una cosa gravissima perché tra poco il porto non sarà più utilizzabile. Eppure dal piano è previsto che migliaia di cittadini si dovrebbero mettere in salvo passando da qui, bisognerebbe dunque dragare il porto o trovare un’alternativa“.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Blitz nel Viterbese, arrestato il boss della mafia turca Boris Boyun: “Raderò al suolo tutto”. Erdogan ne aveva chiesto l’estradizione

next
Articolo Successivo

Terrorismo, armi, droga, immigrazione: chi è Baris Boyun, il boss turco cui l’Italia aveva negato l’estradizione

next