Secondo le sigle sindacali che hanno indetto lo sciopero nazionale dei taxi dalle 8 alle 22 di oggi, l’adesione è “pressoché totale in tutta Italia. È praticamente impossibile trovare un taxi”. Arriva però anche qualche indicazione differente. Il segretario regionale pugliese della Filt Cgil, Giuseppe Guagnano, afferma, ad esempio, che a Bari nessuno ha aderito. Spiega però che “le licenze sono state tutte rinnovate, non c’era dunque motivo di protestare”. A Milano si parla di un adesione “piuttosto alta, quasi totale”. In circolazione, specie in Stazione Centrale, piazza Duomo e negli aeroporti, ci sono soltanto alcune decine di macchine che fanno servizio sociale per anziani o per persone che hanno necessità di salute e devono essere accompagnate ai pronto soccorso. A Torino oltre trecento auto bianche, si sono radunate sotto il grattacielo Piemonte, sede della Regione a Torino.

“Lunedì avremo un incontro con un rappresentante del governo, se l’interlocuzione non sarà positiva, attesi i tempi tecnici, siamo pronti a scioperare di nuovo per 48 ore, a ridosso delle elezioni Europee”, dicono i rappresentanti sindacali. “Se hanno pensato questo sciopero liberi di farlo, spero che i disagi per i cittadini siano limitati”, afferma Matteo Salvini, vicepremier, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e leader della Lega, che in altre occasione aveva avuto parole molto meno concilianti di fronte all’esercizio del diritto di sciopero di altre categorie.

A Roma, in piazza San Silvestro si è tenuto il presidio dei tassisti. Circa 500 i partecipanti, la maggior parte vestite con maglietta nera, si sono raccolte fra la piazza e via del Tritone, che è rimasta bloccata. Fumogeni, campanacci, bombe carta e cori da curva hanno caratterizzato la manifestazione: “Uber, Uber, vaff…”, “Le multinazionali non le voglio”, “Siamo noi, siamo noi, i tassisti dell’Italia siamo noi”, “Bittarelli pezzo di m…”, “Chi non salta è un uberino”, “Ladri, papponi, fuori dai c…”, “La sentite questa voce? Vaff…”. I manifestanti issano fra le altre le bandiere dell’Usb, di Uritaxi, di Taxi Torino, di Satam Cna, di Uiltrasporti.

“Siamo qui in piazza perché secondo noi il governo sta subendo come sempre l’influenza delle piattaforme tecnologiche. Invece che negoziare con i lavoratori le regole anche per l’utenza, agevola soggetti che fanno speculazione finanziaria, negando la garanzia del servizio”, lo ha detto il coordinatore nazionale Usb Taxi, Riccardo Cacchione, al presidio dei tassisti stamani in piazza San Silvestro a Roma. Alla richiesta di un commento sugli slogan al presidio contro Loreno Bittarelli, storico leader dei tassisti, accusato dai manifestanti di aver fatto un accordo con Uber per includerlo nella app dei taxi, Cacchione ha risposto “noi ce l’abbiamo con tutti quelli che agevolano le multinazionali. Se qualcuno vuole mettere il servizio taxi nelle mani di queste, troverà i tassisti disposti a battersi per impedirlo”.

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