Infettati dopo aver ricevuto una trasfusione di sangue. Non errori, ma una serie sistemica di mancanze volontarie che poi sono state nascoste. E adesso un’inchiesta indipendente lo ha dimostrato. L’Infected Blood Inquiry ha fatto emergere una serie di gravi insabbiamenti compiuti dalle autorità britanniche, come governi, servizio sanitario pubblico (Nhs) e servizi trasfusionali, nello scandalo del sangue infetto che negli anni ’70 e ’80 coinvolse numerosi ospedali Regno Unito e migliaia di persone, bambini inclusi. Senza contare che molte infezioni nei ragazzini furono dovuti a test clinici. Dal rapporto conclusivo risulta che per nascondere gli errori di sistema sono anche stati eliminati documenti compromettenti.

L’Infected Blood Inquiry ha affermato che le vittime, infettate dal virus dell’epatite C e dall’HIV dopo aver ricevuto trasfusioni di sangue soprattutto negli anni Settanta e Ottanta ma anche all’inizio degli anni Novanta, sono state di fatto tradite e abbandonate al loro destino più volte, a partire dai loro medici, in uno scandalo che “poteva essere evitato”. L’ex giudice Brian Langstaff, nominato nel 2018 dall’allora premier conservatrice Theresa May a capo della vasta inchiesta pubblica, ha definito “terrificante” la portata di quanto successo nel documento di oltre 2.500 pagine, a cui si è arrivati dopo sette anni di lavoro, ascoltando migliaia di testimoni ed esaminando decine di migliaia di documenti. Non si è quindi trattato di un incidente ma le contaminazioni si sono verificate perché i responsabili sanitari e chi doveva controllarli “non hanno dato priorità alla sicurezza dei pazienti”.

Il servizio sanitario britannico si era rivolto a fornitori americani che pagavano i loro donatori, tra cui detenuti e persone ad alto rischio di infezione. Non solo, sono emersi ulteriori dettagli sull’utilizzo da parte di alcuni centri di ricerca di bambini alla stregua di “cavie” da laboratorio, privilegiando gli obiettivi delle loro ricerche rispetto alla salute dei pazienti attraverso la somministrazione di emoderivati a rischio. Fra le vittime ci sono stati in primo luogo emofiliaci ma anche chi, ad esempio dopo un incidente, aveva bisogno di una trasfusione d’urgenza.

Il rapporto contiene 12 raccomandazioni rivolte alle attuali autorità, come il governo conservatore di Rishi Sunak, tra cui un piano di risarcimento immediato delle persone infettate e delle loro famiglie in caso di morte dei pazienti, tale da porre fine ai tentennamenti mostrati in precedenza. A fronte dei risultati dell’inchiesta il premier Rishi Sunak, come era atteso, si è scusato per quanto accaduto e promesso l’intervento per lo meno riparatore dell’esecutivo seguendo le indicazioni dell’inchiesta. Lo scandalo, secondo gli ultimi aggiornamenti statistici, investì nel periodo ‘incriminato’ intorno alle 30mila persone, e da allora circa 3mila sono morte. Si prevede che il costo finale dei risarcimenti raggiungerà diversi miliardi di sterline e sarà annunciato questa settimana. Nonostante le enormi sofferenze patite, i superstiti dello scandalo hanno parlato di una “giornata memorabile” arrivata dopo un’attesa di giustizia durata troppo tempo.

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