In queste ultime ore i vertici politico-militari di Kiev parlano con sempre più insistenza di situazione critica al fronte. Dopo oltre due anni di comunicati rassicuranti sull’esito positivo del conflitto, il presidente Zelensky comincia ad ammettere che, senza un massiccio intervento occidentale, le sorti della guerra saranno segnate. “La situazione è al limite“, ha detto il generale Kyrylo Budanov, capo dell’Agenzia di Intelligence Militare ucraina, in una videochiamata da un bunker a Kharkiv. “Ogni ora questa situazione diventa critica”.

In effetti la situazione sul terreno vede le forze russe ormai in avanzata un po’ dappertutto, in special modo nell’Oblast di Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina. Solo per fare un esempio, il 12 maggio 125 guardie di frontiera ucraine si sono arrese “in massa” al confine di Kharkiv, rifiutandosi di sparare un solo colpo contro i soldati russi in avanzata. D’altronde, se la dirigenza politica ucraina comincia ad ammettere che la situazione sul campo è diventata critica, i militari al fronte non possono che risentirne in modo negativo e, conseguentemente, perdere la volontà di opporre una resistenza efficace. Le forze russe hanno recentemente confermato i progressi nei pressi di Svatove nell’Oblast di Luhansk, di Chasiv Yar, Avdiivka, della città di Donetsk, nell’Oblast occidentale di Zaporizhia e in quello di Kherson, sulla sponda orientale del Dnepr.

In pratica il Cremlino è all’offensiva su tutta la linea del fronte, riuscendo in più punti a sfondare le difese ucraine, le quali sono ormai da mesi a corto di soldati e di equipaggiamenti. Il pacchetto d’aiuti licenziato dal Congresso americano lo scorso mese, pari a 61 miliardi di dollari, non sarà sufficiente a ristabilire la situazione in favore di Kiev, ma neppure a fermare l’avanzata russa. Sebbene gli occidentali abbiano fornito a Kiev grossi quantitativi di armamenti e munizioni, lo scarso addestramento e il non corretto utilizzo dei mezzi hanno portato gli ucraini a subire ingenti perdite, sia in termini di soldati che di mezzi. Nella regione di Kharkiv, a Vovchansk, sono iniziati i combattimenti negli abitati. Non esiste una prima linea di fortificazioni che rallenti l’avanzata nemica, sostengono i militari ucraini. In pratica i russi possono entrare nei centri urbani incontrando solo poca resistenza.

“Negli ultimi due anni sul confine ucraino avrebbero dovuto essere edificate fortificazioni di cemento a tre strati di profondità, ma non ce n’è nemmeno una”, lamentano i combattenti delle forze armate ucraine. Forse perché i vertici militari di Kiev pensavano che non ci fosse necessità di costruire una linea difensiva fortificata. L’offensiva nella regione di Kharkiv creerà grossi problemi alle Forze Armate ucraine lungo tutto il fronte. I difensori ucraini, a corto di riserve, sono costretti a spostare unità da altri punti del fronte, lasciandoli così sguarniti e, quindi, vulnerabili agli attacchi. Per respingerlo, o almeno rallentarlo, le forze ucraine saranno costrette a trasferire truppe al nord da altre direzioni. Ciò creerà una finestra di opportunità per Mosca di sfondare le zone esposte della prima linea, dove sono più sottili e, quindi, più “morbide” da penetrare.

Il lungo ritardo nel fornire ulteriore assistenza all’Ucraina (anche se tempi più brevi avrebbero cambiato poco la situazione) hanno spinto le forze russe a dare una svolta al conflitto. L’obiettivo principale dell’offensiva, in quest’area, sarà quello di creare una zona cuscinetto, sulla quale già si erano espressi in merito i vertici politici russi. Le forze armate ucraine vengono continuamente colpite dall’artiglieria russa, nettamente superiore, sia dal punto di vista numerico che da quello qualitativo.

Nonostante le ultime forniture prevedano grossi quantitativi di granate d’artiglieria, mancano gli obici per spararle. Questi sono stati quasi tutti distrutti dal tiro di controbatteria russo. I pochi missili tattici MGM-140 ATACMs, arrivati in Ucraina in un precedente pacchetto, vengono impiegati per colpire obiettivi in Crimea di basso livello strategico, senza comunque modificare la situazione sul campo. In aggiunta, gli ucraini sono costretti a schierare in prima linea anche vecchi obici italiani da 105/14 mm OTO 56. Ci sono anche filmati che mostrano la perdita di due IFV M-2A2 Bradley, facenti parte del recente pacchetto di aiuti da 61 miliardi di dollari fornito dagli americani a Kiev.

Le offensive portate avanti dai russi in vari punti della linea del fronte dimostrano, ancora una volta, le ottime capacità di manovra, ad armi combinate, da parte delle unità del Cremlino. L’attacco diretto a Kharkiv potrebbe non essere imminente, in quanto Mosca vorrebbe puntare, almeno inizialmente, a creare una zona cuscinetto intorno all’Oblast, di modo da isolare completamente la città e prenderla senza lanciare un attacco diretto che, ricordiamo, necessiterebbe di ingenti quantitativi di soldati e di mezzi. Il collasso dell’Oblast di Kharkiv potrebbe portare a un cedimento su tutta la linea del fronte difensivo ucraino, con conseguente caduta della città di Odessa, centro strategico di primaria importanza per il Cremlino.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Spari contro il premier slovacco Robert Fico: “In coma farmacologico”. Arrestato un 71enne

next
Articolo Successivo

Svizzera, aggredisce i passanti con un coltello e poi viene arrestato: almeno sei feriti

next