Avrebbe organizzato una spedizione punitiva, poi ha portato la vittima nel proprio appartamento, dove lo avrebbe picchiato e minacciato. È quanto accaduto in Friuli, protagonisti il padre di una 13enne e un ragazzo: quest’ultimo è sospettato di aver ceduto all’adolescente spinelli e di aver abusato sessualmente di lei. Da qui la vendetta del genitore, in una vicenda molto contorta in cui molteplici aspetti sono ancora da chiarire e in cui i ruoli di imputato e vittima si sovrappongono in altri procedimenti penali ancora pendenti. Ieri si è tenuta l’udienza preliminare sulla posizione del genitore, un 40enne che vive nel Friuli Occidentale: per lui è stato disposto il processo.

Le accuse nei suoi confronti sono sequestro di persona, lesioni personali e minacce. “Ti torturo per quattro giorni e poi ti uccido” avrebbe detto il 40enne al presunto molestatore di sua figlia, che all’epoca dei fatti non poteva vivere col padre perché a quest’ultimo era stata revocata la patria potestà. L’uomo – secondo quanto riportato dal Gazzettino.it – è venuto a conoscenza del fatto avvenuto nel 2019, ovvero del tentativo di abuso sessuale dopo la cessione di droga, e avrebbe organizzato una sorta di spedizione punitiva nei confronti del ragazzo, il tutto con l’aiuto di altre persone. Riusciti nell’intento, hanno portato il giovane nell’appartamento del 40enne. Qui le versioni contrastano completamente: secondo il ragazzo, l’uomo lo avrebbe picchiato e minacciato di morte, prima della fuga favorita da un momento di distrazione. La ricostruzione del padre dell’allora 13enne è diversa: pur ammettendo di aver perso la testa, ha sostenuto di non aver mai sequestrato il giovane. A chiarire cosa è successo nella casa del 40enne sarà l’istruttoria dibattimentale. Di certo il ragazzo a breve comparirà davanti al giudice per l’udienza preliminare nel procedimento sui presunti abusi sessuali nei confronti della 13enne.

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