Più di un centinaio di attivisti ha partecipato in piazza Barberini a Roma a una lunga giornata di mobilitazione, organizzata dal movimento ambientalista Ultima Generazione, il collettivo che si batte per la sensibilizzazione sul tema del cambiamento climatico attraverso la disobbedienza civile non-violenta.

“Siamo qui per parlare di morti sul lavoro, causati dal climate change”, hanno rivendicato dalla piazza, tra balli, canti, cartelli e azioni dimostrative pacifiche. Al di là del carattere non violento delle iniziative, un forte dispiegamento di forze di polizia e carabinieri, con tanto di blindati e agenti in tenuta antisommossa, ha circondato la piazza, impedendo agli attivisti di spostarsi e dirigersi verso Palazzo Chigi o verso le sedi dei ministeri del Lavoro, delle Imprese e del made in Italy.

“La presenza così imponente della polizia è il segnale che la democrazia fa molta paura al governo. La repressione è in aumento”, hanno denunciato gli attivisti, ricordando anche quanto avvenuto con il fermo e l’identificazione di tre cronisti (compresa la collaboratrice del Fattoquotidiano.it, Angela Nittoli, ndr), portati in commissariato, perquisiti e fermati mentre stavano seguendo un’azione proprio di Ultima Generazione.

“Le scelte del governo stanno spegnendo la democrazia, l’oppressione si fa ancora più forte, si portano in cella giornalisti mentre svolgono il proprio dovere di fare informazione. Noi abbiamo scelto di occupare la piazza e le strade per tentare di svegliare le coscienze e salvare la democrazia”, hanno così rilanciato gli attivisti. Al termine dell’assemblea popolare, i partecipanti si sono quindi sdraiati per terra, chiedendo di poter raggiungere in modo pacifico la sede del governo, poco distante. Le forze dell’ordine hanno però impedito l’uscita dalla piazza, facendo cordone e sbarrando l’accesso. Una cinquantina di persone è però rimasta fino a tarda serata ancora in piazza di fronte allo sbarramento della polizia.

“Ci sono due pesi e due misure, i tassisti lanciano bombe carta e nessuno li tocca, ai militanti neofascisti viene permesso di fare il saluto romano, mentre vengono represse o bloccate le nostre proteste pacifiche. C’è un problema democratico“, c’è chi denuncia. E ancora: “Non ci sentiamo rappresentati da nessuno, per questo veniamo in piazza e cerchiamo di bloccare tutto”.

Insieme agli attivisti di Ultima Generazione in piazza Barberini c’era anche lo scrittore Erri De Luca: “Le forze di governo (e non solo) li chiamano eco-vandali? I vandali sono altri, quelli che guastano questo pianeta. Questi giovani, invece, con i loro corpi in strada stanno lanciando un allarme, prendendo anche denunce: mi piace la loro protesta insolente e inoffensiva, mi sento di affiancare questo movimento”. Anche De Luca ha denunciato: “Giornalisti fermati? Questo potere teme qualsiasi tipo di interferenza e dissenso. Ma questi ragazzi non devono farsi spaventare dalla repressione, perché questa rinforza ragioni e consensi”.

Il movimento ha anche denunciato quanto accaduto a due attiviste: “Ismaela e Alice sono state fermate dalla polizia mentre venivano alla nostra manifestazione. Anche la stampa nel seguire alcuni tipi di manifestazione rischia non poco, li ringraziamo per la loro presenza”. Le due ambientaliste sono state fermate “per inottemperanza al foglio di via” e portate in commissariato per l’identificazione, hanno replicato dalla questura. Nuove mobilitazioni sono intanto state annunciate da Ultima Generazione per il prossimo primo ottobre, in Piazza del Popolo.

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