Piccola recrudescenza della crisi del gas. Il punto critico è l’Austria, tuttora fortemente dipendente dal gas russo che copre circa l’80% del suo fabbisogno. L’operatore Omv ha avvisato che la russa Gazprom potrebbe interrompere le forniture a causa di una pronuncia di una “corte straniera”. Se fosse applicata anche dai tribunali austriaci , la stessa regola impedirebbe ad Omv di continuare a pagare il gruppo russo che a quel punto, verosimilmente, chiuderebbe i gasdotti.

La notizia ha provocato un sussulto nelle quotazioni del gas che viene ora scambiato ad Amsterdam sopra i 34 euro al megawattora. Il periodo dell’anno non è particolarmente critico. La stagione invernale, nel complesso mite, è ormai superata e le riserve negli stoccaggi rimangono su valori elevati. Al 67% di riempimento in media nell’Ue, al 71% in Italia e al 77% in Austria. I rischi immediati per Vienna sono quindi limitati. Tuttavia, in caso di stop, anche l’Austria dovrebbe seguire le strada percorsa da altri paesi e diversificare maggiormente le sue forniture. Non semplicissimo per un paese che non ha sbocchi sul mare (e quindi non può attingere direttamente al gas liquefatto che arriva via nave e che ha compensato altrove molti dei flussi russi venuti meno) e che dal gas è molto dipendente.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Successivo

Reddito, il dossier Inps: “Se la Consulta boccia il requisito della residenza per 10 anni, per le nostre casse extracosti per 850 milioni”

next