Faceva troppo rumore mentre mangiava e per questo il patrigno le ha sferrato un pugno in faccia. Vittima di questo episodio, accaduto a Lecce nell’ottobre 2022, una bambina di otto anni il cui padre, dopo aver visto l’ematoma sul volto della figlia, ha subito sporto denuncia. L’uomo è stato condannato a sei mesi di reclusione per lesioni personali aggravate, nonostante il pubblico ministero avesse chiesto l’assoluzione parlando di semplici “metodi educativi”. La pena è stata sospesa e l’autore del colpo dovrà risarcire il padre naturale della piccola.

Bisogna andare indietro nel tempo per risalire ai fatti. Durante una cena, con la madre e il patrigno seduti a tavola, la bambina ha iniziato a mangiare masticando rumorosamente con la bocca aperta. Infastidito dal gesto l’uomo di 32 anni le ha sferrato un pugno in faccia, una violenza per cui la piccola è stata portata forzatamente in ospedale dove le hanno diagnosticato una prognosi di 10 giorni per la guarigione dell’ematoma. Il giorno successivo il padre ha scoperto l’accaduto, raccontato dalla figlia, e ha sporto denuncia dando vita al processo.

Qui la madre ha cercato di minimizzare la violenza e il pm ha parlato del pugno come di un semplice “metodo educativo”. Il Tribunale di Lecce, però, ha escluso che il fatto potesse avere a che fare con l’educazione e ha condannato in abbreviato – quindi con pena ridotta di un terzo – il 32enne a sei mesi di reclusione per lesioni personali aggravate.

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