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La Spagna annuncia la cancellazione del Premio nazionale per la tauromachia: così si riaccende il dibattito sulla corrida

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Il ministero della Cultura spagnolo ha deciso di cancellare il Premio nazionale per la tauromachia. Il riconoscimento, consegnato per la prima volta nel 2013, si eliminerà a causa di una “nuova realtà sociale e culturale” dovuta a una crescente “preoccupazione per il benessere animale”, secondo quanto dichiarato da fonti del Ministero diretto da Ernest Urtasun.

Il premio nazionale, che ammonta a 30mila euro ed è assegnato annualmente a persone o istituzioni che difendono la tauromachia come bene di interesse culturale, nasce nel 2011 durante il governo di Zapatero, quando la competenza sulle attività taurine passa dal ministero dell’Interno a quello della Cultura. L’attuale ministro si è sempre dichiarato contrario alla pratica della corrida, affermando per esempio che la “maggioranza degli spagnoli non condivide il maltrattamento animale”.

Altre ragioni per l’eliminazione del premio, secondo il ministero, riguardano la progressiva diminuzione di eventi legati alla tauromachia (passati dai 3651 del 2007 ai 1546 del 2022) e i dati sull’uso del Buono Culturale Giovani (un buono di 400 euro per i 18enni da spendere in attività culturali), speso sempre meno per i giochi taurini. Per questo sulla pagina web del ministero è stata aperta una consultazione pubblica di 15 giorni, a cui farà seguito la cancellazione definitiva del premio.

In realtà, la corrida sta già scomparendo localmente in Spagna: in Catalogna e nelle isole Canarie non si pratica più, mentre in altri territori i giochi taurini sono ridotti. In risposta all’annuncio del Ministero, però, le regioni dove ancora si tengono molte attività che coinvolgono i tori hanno rilanciato, annunciando la nascita di premi locali. Sia il presidente di Castiglia La Mancia sia la Comunità di Madrid hanno dichiarato di voler dare vita a riconoscimenti regionali che “ambiscano ad avere risonanza nazionale e internazionale”.

Tra chi invece si trova d’accordo con la decisione del ministero della Cultura spagnolo c’è l’Enpa (l’Ente nazionale protezione animali italiano) che scrive così sulla sua pagina web: “Finalmente si comincia a realizzare che nel 2024 proporre ancora il maltrattamento e l’uccisione di animali come spettacolo non solo non ha ragion d’essere, ma è totalmente contrario alla sensibilità crescente delle persone che amano gli animali […] Ci aspettiamo che finalmente il governo spagnolo prenda la giusta decisione in questo senso e metta al bando la corrida”.

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