Nessun terzo nome, niente primarie. Solo una sorta di patto di non belligeranza in vista di un eventuale ballottaggio e, in caso di vittoria, una collaborazione nel governo della città. La telenovela del candidato sindaco del centrosinistra a Bari è finita così: dopo mesi di trattative, primarie saltate a causa del deflagrare delle inchieste e il tentativo disperato di un terzo nome in grado di fare sintesi, Vito Leccese e Michele Laforgia si sono incontrati e hanno deciso di andare ognuno per la sua strada. Una decisione che poteva esser presa prima? Certamente, anche in considerazione delle lunghissime trattative che hanno portato alla decisione di fare i gazebo, che però nessuno voleva veramente. Ora però la strada è segnata ed è molto chiara. A indicarla è stata direttamente una nota ufficiale firmata in mattinata da entrambi i candidati, che si sono incontrati di persona dopo l’appuntamento saltato 24 ore prima.

La nota dei due candidati – Quanto scritto nel documento di Michele Laforgia (sostenuto anche da M5s, Italia Viva, Sinistra Italiana e Convenzione) e Vito Leccese (appoggiato da Pd, Verdi e Azione) è una road map a tutti gli effetti. Innanzitutto hanno confermato “la volontà di restare entrambi in campo in vista dell’appuntamento elettorale dell’8 e 9 giugno. Anche se andremo divisi al primo turno, vogliamo ribadire con forza che siamo entrambi dalla stessa parte, alternativa a una destra arrogante”. Il clima di collaborazione è sottolineato anche nel prosieguo della nota: “Vogliamo precisare che il dialogo fra noi non si è mai interrotto. Che entrambi abbiamo accettato la candidatura a sindaco allo scopo non di dividere, ma di unire le forze progressiste – hanno spiegato – E che entrambi, in queste settimane, abbiamo cercato una soluzione che potesse fare sintesi delle diverse esigenze dei partiti, dei movimenti e delle associazioni che compongono il fronte progressista. Non è stato possibile – hanno aggiunto – e occorre prenderne atto, senza alimentare inutili recriminazioni e ponendo fine a tutte le polemiche che finiscono per aumentare le incertezze e il disorientamento nel nostro elettorato. Dobbiamo tornare a parlare della città, del suo futuro e delle nostre proposte per i prossimi cinque anni di governo”.

Cosa succede ora – Al netto del politichese, i due candidati hanno annunciato le prossime mosse, non prima di aver attaccato il centrodestra: “Anche se andremo divisi al primo turno, vogliamo ribadire con forza che siamo entrambi dalla stessa parte – hanno detto Laforgia e Leccese – alternativa a una destra arrogante, priva di argomenti, retrograda in materia di diritti, giustizia sociale e ambientale. Una destra a trazione leghista, che con lo scellerato progetto di autonomia differenziata mortifica i territori e le comunità del sud del nostro Paese”. Dopo le accuse, i due sono passati a dire cosa faranno nei prossimi mesi ed è questa la parte più importante della nota: nessuna guerra in campagna elettorale, patto per la trasparenza nelle liste, poi apparentamento in un eventuale ballottaggio e squadra di governo da costruire insieme in caso di vittoria al secondo turno. Insomma: la strada più logica. Spiegata con queste parole: “Nelle prossime ore proporremo alle forze politiche che sostengono le nostre candidature un patto che preveda l’impegno comune a garantire la trasparenza di tutte le liste” hanno annunciato i due candidati, che al contempo hanno assicurato “sostegno reciproco in caso di ballottaggio e, qualora uno fra noi venga eletto sindaco, la disponibilità a costruire una squadra di governo che valorizzi le esperienze e le competenze di entrambi gli schieramenti“.