“Viviamo come in un limbo. Ci hanno sfruttato quand’era il momento e ci lasciano a casa quando non serviamo. Siamo diventati praticamente degli operai a chiamata”. Lo dicono le operaie e gli operai delle carrozzerie di Mirafiori in cassa integrazione che questa mattina hanno sfilato in migliaia per le vie di Torino per chiedere “certezze sul proprio futuro”. Per il segretario generale della Cgil Piemonte Giorgio Airaudo “vengono trattati come ostaggi e come prigionieri politici da parte dell’ad di Stellantis Tavares. Toccherebbe alla politica liberarli, a livello locale ma anche nazionale”. Ma questo non sta accadendo. E così in migliaia continuano ad essere in cassa integrazione o a casa. Non solo a Mirafiori ma anche nelle aziende dell’indotto come la Lear di Grugliasco o la Delgrosso di Nichelino. Sandra è una delle operaie lasciate a casa. Era entrata in fabbrica a 19 anni, 27 anni fa. “Quel lavoro ci ha permesso di costruirci un futuro, ma purtroppo oggi questo futuro non c’è più”.

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“Se viene giù Mirafiori, viene giù tutto”: il grido di Torino chiama Stellantis. 12mila in piazza: con gli operai anche la Chiesa e gli studenti

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