La nomina di Markus Pieper a inviato dell’Ue per le Piccole e medie imprese dev’essere revocata. A chiederlo è il Parlamento europeo che ha votato a larga maggioranza un emendamento presentato dai Verdi. Pieper, deputato uscente della Ppe e esponente della tedesca Cdu, era stato nominato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è stata oggetto di forti critiche. Il testo per chiedere la revoca della nomina è passato con 382 sì, 144 no e 80 astensioni e osserva “con preoccupazione che il candidato prescelto è un deputato uscente del partito politico tedesco di von der Leyen” e invita “la Commissione a porre rimedio alla situazione”. In un estremo tentativo, il Ppe ha presentato un emendamento orale prima che si votasse la proposta dei Verdi in cui veniva difesa la nomina di Pieper sottolineando la necessità di un riferimento comune per le Pmi europee. Tuttavia la maggioranza dell’Aula si è opposta alla possibilità che l’emendamento venisse messo in votazione. La nomina di Pieper da giorni tiene banco nel dibattito a Bruxelles dopo che 4 commissari (i socialisti Josep Borrell, Paolo Gentiloni e Nicolas Schmit e il liberale macroniano Thierry Breton) hanno sottolineato la scarsa trasparenza della procedura appoggiando la tesi che gli altri due candidati in lizza avessero requisiti più idonei per ricoprire il ruolo per cui è stato scelto l’eurodeputato tedesco. Vale la pena sottolineare che è l’ennesimo colpo a Von der Leyen, presidente uscente e ricandidata dal Ppe alla guida dell’esecutivo europeo alle prossime europee.

Un portavoce della Commissione Europea insiste che è stata rispettata “la procedura appropriata” e ricorda che la Commissione “è autonoma per quanto riguarda la scelta del suo staff”. Il portavoce ha sottolineato che la Commissione “rispetta” le prerogative del Parlamento e risponderà “in generale” alla valutazione del bilancio, “come fa sempre”, che “è positivo”.

A votare a favore dell’emendamento non sono stati solo i partiti di centrosinistra e liberali. Sabrina Pignedoli, eurodeputata del M5s, sottolinea che “il Parlamento europeo è sovrano e oggi ha stabilito che la trasparenza e la competenza devono essere gli unici criteri a guidare le scelte della Commissione europea. Ursula Von der Leyen è avvertita”. Anche la Lega ha espresso il suo sì. “La cosiddetta maggioranza Ursula, già venuta a mancare in ripetute occasioni alla prova dei voti, oggi viene meno un’altra volta” commenta la delegazione del Carroccio a Strasburgo. Il voto di oggi, continua la Lega, “non solo dimostra che la ‘maggioranza Ursula’ non esiste più da tempo, ma che Von der Leyen è sempre più isolata in Europa” e che “non è lei il candidato giusto per guidare l’Ue, in Europa serve cambiamento”.

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