La maggioranza si vota da sola l’assalto alla Par condicio. E, senza i voti dell’opposizione, dà il via libera al regolamento in Vigilanza Rai. Dopo giornate di tensione, lo strappo è arrivato: la proposta di Fdi-Lega e Noi Moderati (senza Forza Italia) di assicurare sempre più spazio di parola al governo è stata approvata senza che si trovasse un’intesa con la minoranza. Passa così, nei programmi di approfondimento giornalistico, “la necessità di garantire una puntuale informazione sulle attività istituzionali e governative”. Una formulazione che allarga le maglie di quanto già previsto e la fa a favore del governo, restringendo gli spazi per l’opposizione. Viene approvato quello che viene considerato il lodo Fazzolari, come ricostruito da il Fatto quotidiano: la proposta è stata studiata proprio dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio e difesa fino all’ultimo, nonostante sia già prevista una garanzia per le comunicazioni istituzionali.

Ha avuto, invece, il via libera della minoranza, dopo una riformulazione, l’emendamento che esclude dal conteggio sulla par condicio gli interventi televisivi dei rappresentanti governativi che intervengono “su materie inerenti all’esclusivo esercizio delle funzioni istituzionali svolte”. L’emendamento è stato riscritto, specificando che “la loro presenza deve essere limitata esclusivamente alla esigenza di assicurare la completezza e l’imparzialità dell’informazione“. La maggioranza ha anche approvato, con il no dell’opposizione, un emendamento secondo cui le dirette dei comizi elettorali devono essere preceduti da una sigla per distinguerli dalle edizioni dei tg.

Resta, invece, il criterio, introdotto da Agcom nella delibera sulle tv private, che pesa in maniera differente il tempo degli interventi in base alle fasce orarie di messa in onda. Bocciati, infine, gli emendamenti proposti dall’esponente di Italia Viva, Maria Elena Boschi, per regolamentare le presenze dei giornalisti nei programmi d’informazione.
Un grave strappo: non c’è stata nessuna volontà da parte della maggioranza di trovare una mediazione possibile – hanno detto i parlamentari del Pd in Vigilanza -. C’è stata invece la volontà di far esondare il governo durante la campagna elettorale eliminando il motivo stesso per cui esiste la par condicio. Cioè si vuole comprimere la voce dell’opposizione”. “La maggioranza se n’è infischiata dei nostri appelli – hanno sottolineato gli esponenti M5s in commissione – e ha votato l’emendamento Filini, che stravolge la delibera azzoppando i presidi della par condicio. Quando vogliono approvare qualcosa che gli interessa procedono come schiacciasassi rifiutando ogni tipo di mediazione”. Protesta anche Alleanza Verdi Sinistra: “Si sancisce l’occupazione del governo e della stessa maggioranza degli spazi televisivi Rai. Un emendamento cucito su misura anche sulle candidature alle europee della premier e dei ministri come Tajani. Questa è una vera e propria vergogna”, ha detto Angelo Bonelli. “La sinistra fa disinformazione – ha affermato Maurizio Lupi di Noi Moderati -. Ai singoli ministri mai era stato contestato il diritto di informare sulla loro attività, anche nel corso della campagna elettorale”.

Sul lodo Fazzolari, perfino Forza Italia aveva protestato: avendo meno rappresentanti di peso nell’esecutivo, rischiano di essere tra i primi danneggiati dall’emendamento degli alleati. “Avremmo voluto una maggiore convergenza di tutta la commissione”, si legge in una nota firmata da Maurizio Gasparri e dagli altri esponenti azzurri, “ancor più dopo che come gruppo di Forza Italia abbiamo auspicato e condiviso il richiamo in vari emendamenti alle leggi del 1993 e del 2000, che regolano la comunicazione durante le campagne elettorali”.

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