Al via le richieste per accedere al bonus colf e badanti annunciato dalla ministra del Lavoro Marina Calderone. Dopo l’attesa – la data iniziale prevista era il primo aprile – è possibile richiedere la misura che prevede la decontribuzione totale per coloro che assumono collaboratori per l’assistenza di persone con almeno 80 anni, non autosufficienti e titolari di indennità di accompagnamento. L’incentivo, varato con il decreto Pnrr di fine febbraio, azzera per due anni i contributi per chi assume o stabilizza collaboratori domestici per l’assistenza di anziani non autosufficienti. Il governo ha però previsto alcune importanti limitazioni – tetto, durata e Isee – che nei fatti rischiano di impedire ai potenziali beneficiari di goderne.

Per prima cosa l’agevolazione, finanziata con circa 140 milioni complessivi dal 2024 al 2028 del programma ‘Giovani, donne e lavoro 2021-2027’, spetta solo a chi ha Isee non superiore a 6mila euro. In secondo luogo azzera per due anni i versamenti contributivi all’Inps e all’Inail, ma con un tetto massimo di 3mila euro annui. Come emerso dall’analisi del Fattoquotidiano.it, difficilmente la platea dei destinatari sarà nelle condizioni di godere dell’aiuto previsto, visto che anche solo i 600 euro al mese di pensione minima comportano il superamento del tetto di reddito.

I destinatari della misura sulla carta dovrebbero essere gli stessi 25mila anziani ai quali a gennaio il governo ha deciso di attribuire per due anni un assegno di cura di 850 euro, in aggiunta all’accompagnamento. Che però, va ricordato, esiste già in altre forme in molte regioni d’Italia ed è destinato a persone con un Isee ben più alto del tetto di 6.000 euro.

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