Non vedo Santanché in Aula spero sia un presagio…“. Comincia così nell’Aula della Camera l’intervento del capogruppo del M5s Francesco Silvestri sulla mozione di sfiducia presentata dal suo gruppo e dalle altre opposizioni contro la ministra del Turismo. “Per quanto ci riguarda – aggiunge Silvestri rivolgendosi sempre alla ministra ‘che non c’è’ – lei non sarebbe proprio dovuta diventare ministro“. “Ma voi – dice riferendosi alla maggioranza – l’avete nominata per la sua competenza? Spero di no. Per le sue capacità manageriali? Non credo, tutto quello che tocca diventa debito. E’ come se voi nominaste ministro della Difesa uno che vende armi! Ma dimenticavo, che in effetti voi questo lo avete già fatto…”.

“Vedere un governo che tace davanti al fatto che il compagno della ministra e la moglie della seconda carica dello Stato facciano un guadagno di un milione dalla vendita di una casa nel giro di un’ora è una cosa che fa accapponare la pelle. State difendendo Santanché da un’accusa intollerabile: avere usato i ristori per il Covid in maniera impropria sottraendoli a chi ne aveva davvero bisogno. Questa maggioranza – aggiunge il deputato del M5s – che salverà a breve la poltrona della ministra è la stessa che ha fatto una Commissione d’inchiesta proprio sul Covid, istituita solo per fare un processo politico contro l’ex premier Conte che ha dato tutto se stesso in uno dei momenti più critici per il Paese”.
Silvestri ricorda quindi che Santanché “ha chiesto e votato ben 18 mozioni di sfiducia”. E dunque, insiste, “siamo nell’ipocrisia più totale. Dite no al reddito di cittadinanza e poi difendete il ministro che è accusato di aver truffato l’Inps che è proprio l’ente erogatore del reddito. Penalizzate migliaia di persone per salvarne una. Complimenti!”. Il parlamentare, infine, dopo aver criticato l’atteggiamento del governo e del centrodestra in questa e in altre situazioni, a cominciare “dalle faccette e dalle smorfiette fatte mentre si parla della tragedia di Gaza”, punta il dito contro “l’arroganza del potere, la spocchia di chi difende una che non ha mai fatto nulla per le persone e le famiglie”, ma solo per il “proprio interesse personale”.