Prima la bocciatura della Corte dei Conti, poi – nonostante il ministro Fitto abbia provato a negare l’esistenza dei tagliForza Italia spacca la maggioranza chiedendo di ripristinare le somme destinate alla messa in sicurezza e adeguamento antisismico delle strutture ospedaliere. Ora contro il ministro si scagliano anche i presidenti di Regione (compresi quelli di centrodestra). La Conferenza delle Regioni, nel parere alla Conferenza Unificata, chiede infatti al governo l’abrogazione del titolo 1 comma 13 del dl Pnrr che taglia 1,2 miliardi alle Regioni destinati alla sanità, o un impegno formale per la reintegrazione dei fondi. Non solo. Se questo non dovesse avvenire le Regioni minacciano di rivolgersi alla Corte Costituzionale.

Un vero e proprio corto circuito che coinvolge i partiti di maggioranza, considerando le rassicurazioni di Raffaele Fitto che – “irritato” dai giudizi negativi della Corte dei Conti – a fine marzo aveva assicurato: “Nessun taglio ma solamente un’inutile polemica”. Quel taglio però esiste, come sottolineando le Regioni. “Ci siamo sempre mossi in modo costruttivo seppure in uno scenario critico, ovvero per quanto riguarda i fondi ex articolo 20 abbiamo chiesto che venga eliminato il definanziamento o che venga preso un impegno formale per rifinanziarli negli anni successivi. Il nostro parere è condizionato a questa richiesta”, spiega il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga. “Utilizzeremo tutti i canali della collaborazione e anche quelli di non collaborazione, se necessario, per tutelare il più possibile il servizio sanitario nazionale”, incalza il governatore leghista del Friuli-Venezia Giulia.

Il malcontento dei presidenti di Regione era stato già reso pubblico nelle scorse settimane. Pochi giorni fa Roberto Occhiuto, vicesegretario di Forza Italia e presidente della Regione Calabria ha definito “lunare che risorse già a disposizione per l’edilizia sanitaria vengano utilizzate a copertura del Pnrr”. E così il partito si era mosso, smentendo la ricostruzione del ministro Fitto. Con un emendamento degli azzurri Francesco Cannizzaro e Mauro D’Attis sul decreto Pnrr, presentato in commissione Bilancio alla Camera, viene chiesto di sopprimere o modificare il comma incriminato che dirotta 1,2 miliardi destinati alla messa in sicurezza e adeguamento antisismico delle strutture. La Corte dei conti, nella memoria sul decreto Pnrr depositata in commissione Bilancio alla Camera, aveva sottolineato che il provvedimento del governo “oltre a ridurre l’ammontare complessivo delle risorse destinabili ad investimenti in sanità (l’aver attribuito il finanziamento del programma al Fondo ex art. 20 incide sulle disponibilità per ulteriori accordi di programma) e a incidere su programmi di investimento regionali già avviati, comporta il rinvio dell’attuazione del progetto ‘Verso un ospedale sicuro e sostenibile’ a quando saranno disponibili spazi finanziari adeguati”. Critiche respinte da Fitto che aveva escluso l’esistenza dei tagli accusando i magistrati di usare due pesi e due misure.

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