Nei primi due mesi del 2024, complice il crollo nel cantiere del supermercato Esselunga di Firenze in cui sono rimasti uccisi cinque operai, si aggravano i dati della strage sul lavoro. Stando all’ultimo aggiornamento dell’Inail sono stati 119 gli incidenti con esito mortale: dal 2019 non erano mai stati così tanti nel primo bimestre dell’anno. In aumento anche le denunce complessive di infortunio: se ne sono contate 92.711, il 7,2% in più rispetto al febbraio 2023. Anche in questo caso si tratta del numero più alto da prima della pandemia.

È il Sud a guidare la classifica territoriale dei maggiori incrementi: i casi mortali sono passati da 14 a 24, come nel Nord Est dove nel 2022 i morti erano però stati 22. L’incidenza maggiore si registra però ancora al Nord Ovest, con 39 casi (dai 35 dell’anno prima). Solo il Centro Italia registra un piccolo miglioramento: da 23 morti sul lavoro nei mesi di gennaio-febbraio 2023 a 21 nel gennaio-febbraio 2024.

Osservando le regioni, in cima alla “classifica nera” c’è la Lombardia dove si segnalano 8 morti in più. Seguono la provincia autonoma di Bolzano e la Campania (+6 in entrambe), il Lazio (+5) e la Sicilia (+4). In calo i morti in Veneto (8 in meno) e il Piemonte (6 in meno).

I casi mortali denunciati sono saliti da 93 a 110 per gli uomini. Tra le donne gli infortuni con esito mortale passano invece da 7 a 9. In aumento sia le denunce relative ai lavoratori italiani (da 84 a 89) sia agli extracomunitari (da 14 a 23) e comunitari (da 2 a 7). Guardando alle classi di età si registra un aumento tra le persone tra i 30 e i 39 anni (da 8 a 16 casi), tra i 45-54enni (da 22 a 37 casi) e tra i 65-74enni (da 6 a 14). Diminuzione, invece, tra gli under 30 (da 15 a 8 casi).

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