“Se ci sono state infiltrazioni mafiose sarà il ministero degli Interni a intervenire, ma questo far west non lo approvo“. Parola di Licia Ronzulli. Nel giorno in cui la città di Bari scende in piazza stringendosi attorno al sindaco Antonio Decaro, la vicecapogruppo dei senatori di Forza Italia rompe il fronte del centrodestra.

Nei giorni scorsi, infatti, il Viminale guidato da Matteo Piantedosi ha nominato la commissione di accesso finalizzata alla verifica dell’ipotesi di scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. Una mossa decisa dal ministro leghista a pochi mesi dalle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno, dopo settimane di pressing da parte dei parlamentari pugliesi di centrodestra. “Da pugliese è innegabile che Bari fosse una città devastata. Il sindaco Antonio Decaro è stato un buon amministratore, noi sicuramente sapremo fare meglio di lui e ci candideremo per guidare la città”, ha detto Ronzulli, sfilandosi dunque dal fronte della sua coalizione. “Se ci sono state infiltrazioni mafiose sarà il ministero degli Interni a intervenire, ma questo far west non lo approvo” ha aggiunto la vicecapogruppo dei senatori di Forza Italia.

La posizione di Ronzulli si pone in antitesi con la linea tenuta fino a ora da Mauro D’Attis, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia. Coordinatore regionale di Forza Italia, in passato è entrato più volte in rotta di collisione con Ronzulli e i suoi fedelissimi. E anche questa volta le posizioni dei due non coincidono: D’Attis, infatti, è tra i più convinti sostenitori dell’iter avviato dal Viminale su Bari.

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