Un elicottero di soccorso è precipitato sul versante piemontese del monte Rosa, nella zona della Capanna Margherita. Tutti gli occupanti, secondo le prime informazioni, sarebbero usciti incolumi. Nella zona si stanno dirigendo gli elisoccorsi di Aosta e Airzermatt. Preallertato anche il soccorso alpino della Valdossola. Secondo quanto si è appreso l’elicottero caduto stava intervenendo con il Soccorso alpino piemontese e proveniva da Borgosesia.

Il decollo dopo la segnalazione di una persona caduta in un crepaccio, in un’area di confine con la Svizzera. La persona, già estratta, è viva. Il velivolo è caduto per cause da accertare. Air Zermatt e Soccorso alpino valdostano, dopo la segnalazione dell’incidente, si sono subito mobilitati in elicottero per raggiungere la zona e portare aiuto ai colleghi in difficoltà. Tutte le quattro persone a bordo (pilota, tecnico del Soccorso alpino, tecnico di volo e cinofilo) sono in buone condizioni e sono state trasferite in codice verde all’Ospedale di Borgosesia per i necessari accertamenti. Al momento dell’incidente il personale sanitario si trovava al campo base in attesa di essere recuperato per la gestione del paziente.

Il direttore generale di Azienda Zero, Adriano Leli, e il direttore dell’Elisosoccorso 118, Roberto Vacca, stanno raggiungendo la base dell’Elisoccorso dell’Ospedale di Borgosesia per incontrare il personale. Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, subito informati, continuano a seguire l’accaduto e augurano pronta ripresa al personale coinvolto. Non è ancora chiaro come mai il mezzo abbia perso quota. La Capanna Regina Margherita (4.554 metri di altitudine) è il rifugio alpino più alto d’Europa. È sulla vetta della punta Gnifetti ed è uno degli osservatori fissi più alti al mondo.

Una “tragedia sfiorata. Sono rimasto colpito” dice Mario Balzanelli, presidente della Sis 118 (Società italiana sistema 118) all’Adnkronos. “Di solito la caduta di un elicottero si associa con la morte inesorabile. Qui miracolosamente tutto l’equipaggio dei nostri è assolutamente illeso. Ma questo sottolinea ancora, una volta di più, la rischiosità oggettiva a cui va incontro il personale del 118. Perché la mobilità tempo-dipendente, che sia su gomma come nel caso delle ambulanze, che sia su velivoli da ala rotante come nel caso dell’eliambulanza, è esposta a rischi mortali che i colleghi ospedalieri invece non subiscono”.

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