Mentre il centrosinistra rischia il caos in Basilicata, tra voci di ritiro poi smentite del candidato Domenico Lacerenza, i flirt di Calenda con il presidente lucano di centrodestra Vito Bardi che corre per il bis e il successivo strappo di Azione, ora sono M5s e Avs ad attaccare il leader di Azione. “Ci accusa di aver imposto il candidato al Pd e alla coalizione? La sua labirintite politica non è affar nostro”, taglia corto Francesco Silvestri, capogruppo M5s alla Camera, a margine di una conferenza a Roma su una proposta di legge degli studenti sulla salute mentale, con presenti anche Elisabetta Piccolotti (Alleanza Verdi Sinistra) e la segretaria Pd Elly Schlein. Se quest’ultima dribbla i cronisti sul caso lucano, evitando di rispondere a domande, Piccolotti si accoda alle accuse contro Azione: “Cambia idea ogni giorno, facciamo appello a Calenda a fare una riflessione un po’ più seria di quello che sta facendo in queste ore. Se poi vuole andare con la destra è un problema suo, noi abbiamo una coalizione forte unita e progressista con tanti temi importanti”.
In casa Pd e M5s, invece, a telecamere spente, allontanano le voci sul possibile ritiro del candidato Lacerenza. Tutto poi ribadito via agenzie stampa. Resta però il nodo di una candidatura scelta in ritardo, così come le polemiche – soprattutto in casa dem – dei militanti locali. “Rischio di una corsa già perdente? Stiamo lavorando intorno alla candidatura unitaria in Basilicata sperando che possa vincere e che possa iniziare una campagna elettorale vittoriosa”, replica Piccolotti. E anche Silvestri nega che la partita contro la destra sia già impossibile: “Vedrete che il progetto darà i suoi frutti”.
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Basilicata, traballa la candidatura dell’oculista Lacerenza: voci di un ritiro, il Pd nega. Pittella: “Serve un politico”. Ma il M5s: “Siamo con lui”

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