Il Tar Lombardia ha sospeso la delibera con cui la Regione, il 13 dicembre scorso, ha deciso lo stop ai cosiddettigettonisti‘, ovvero quei medici e quegli infermieri che prestano la propria opera tramite cooperative contrattualizzate dalle strutture sanitarie pubbliche e vengono remunerati in proporzione alle singole presenze per la copertura dei servizi sanitari. I giudici hanno sospeso la delibera in via cautelare, in particolare le parti in cui si dispone che non siano ulteriormente autorizzati nuovi contratti di esternalizzazione di servizi sanitari core” come l’assistenza nei pronto soccorso.

Secondo l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso l’ordinanza “non sposta di una virgola l’azione sui gettonisti. Semplicemente sospende il ‘divieto’ di stipula di nuovi contratti di esternalizzazione ma questo non vuol dire che saremo obbligati a stipularli“. Il provvedimento “sospende, in via cautelativa, solo le parti della delibera in cui si dispone che non siano ulteriormente autorizzati nuovi contratti di esternalizzazione di servizi sanitari”. L’impianto generale della disposizione, secondo l’assessore, rimane quindi valido, anche per quanto riguarda le modalità di reclutamento del personale individuate. “Le cooperative – prosegue Bertolaso – hanno reso un business la professione medica e, di conseguenza, agiscono come società: cercando di tutelare i propri interessi economici. Evidenzio che la società che ha fatto ricorso ha dichiarato di ‘perdere’ introiti per circa 30 milioni in Lombardia, metà del proprio fatturato annuo, una cifra decisamente importante che ci dà anche la misura di quanto questo sistema sia iniquo. Noi teniamo il punto e continuiamo sulla nostra strada con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, anche facendo appello al Consiglio di Stato su questa ordinanza”.

Le opposizioni però attaccano: per il capogruppo del Pd in Lombardia Pierfrancesco Majorino “il tasso di dilettantismo della Regione a guida Fontana-Bertolaso è preoccupante. E’ indispensabile chiudere la vicenda dei gettonisti, ma occorre riuscire a farlo in modo ineccepibile. Non vorremmo che la Giunta Fontana, dopo aver riconosciuto che la sanità lombarda è nell’anarchia, oggi si dedicasse a iniziative assolutamente irrilevanti come il progetto della fantomatica tessera a punti, trascurando interventi necessari rispetto a cui andare assolutamente avanti”.

Il Tar ha fissato l’udienza per discutere il merito della misura per il prossimo 24 ottobre. Il ricorso era stato presentato dall’avvocata Mariangela Di Giandomenico di Orrick per la ‘GapMed’, una società tra professionisti medici. “Non è contro la Regione e ha sempre garantito i servizi medici ed infermieristici con alti standard qualitativi. L’obiettivo è quello di proseguire nel fare servizi di qualità per la Regione. In questo modo si evita l’interruzione di pubblico servizio e liste di attesa più lunghe a danno dei cittadini. Ci aspettiamo certamente che si regoli il sistema e che i servizi siano controllati”, sostiene Di Giandomenico.

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