La Camera ha dato via libera, quasi all’unanimità, a tre nuove missioni internazionali: Levante che deve “fronteggiare un’escalation nel conflitto Israele-Gaza“, Aspides nel Mar Rosso ed Euam in Ucraina. Contraria solo Alleanza Verdi e Sinistra: sul testo della maggioranza si è trovato l’accordo anche di Pd e M5s dopo la garanzia del governo e dello stesso ministro Antonio Tajani che l’intervento in Mar Rosso sarà “esclusivamente difensivo”. E’ stata approvata, con i voti della maggioranza, anche il testo 5 stelle dove appunto si sottolinea il “carattere non offensivo” della missione. Del testo dem invece, è stato bocciato solo il punto in cui si chiedeva di ripristinare i fondi Unrwa. In Senato il voto sarà direttamente in Aula senza passare dalla commissione. Poco dopo anche l’Aula del Senato ha dato il via libera alle risoluzioni di maggioranza, di Pd, di M5s, e di Italia Viva. Ai banchi del governo, a Montecitorio, si è fatta notare l’assenza del ministro della Difesa Guido Crosetto.

Le missioni – I parlamentari si sono espressi su tre nuovi interventi. Innanzitutto, la missione Levante, finalizzata a “fronteggiare una potenziale escalation nel conflitto Israele-Hamas, inclusi interventi umanitari a favore della popolazione civile ell’area”. Poi la missione Eunavfor Aspides, che si concretizza in “iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza nell’area del Mar Rosso, Golfo Persico e Oceano indiano nord-occidentale”. In particolare, “l’avvio di EUNAVFOR ASPIDES – si legge nel documento – è stato deliberato nel corso della riunione del Consiglio affari esteri del 19 febbraio, con l’obiettivo di ripristinare e salvaguardare la libertà di navigazione nel Mar Rosso e nel Golfo Persico, in linea con la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. 2722(2024), approvata il 10 gennaio 2024, in cui si chiede l’immediata cessazione degli attacchi Houthi e si ribadisce il diritto degli Stati membri, in conformità al diritto internazionale, di difendere le loro navi da attacchi, compresi quelli che compromettono i diritti e le libertà di navigazione”. La terza missione è chiamata “Euam Ukraine” ed è finalizzata a sostenere l’Ucraina “nel suo impegno per la riforma del settore della sicurezza civile e si inserisce nel quadro del percorso di adesione di Kiev all’Ue, che richiede l’adozione e l’attuazione delle riforme pertinenti, in particolare nei settori della democrazia, dei diritti umani, dell’economia di mercato e dell’attuazione dell’’acquis’ dell’UE, con particolare riguardo al rafforzamento dello Stato di diritto, attraverso la riforma del sistema giudiziario e la lotta contro la corruzione”. Nel testo della deliberazione si spiega poi che “la consistenza massima complessiva dei contingenti delle Forze armate impiegati nei vari teatri operativi è di 834 unità, mentre il fabbisogno finanziario è pari a euro 45 milioni 863 mila e 901 euro, di cui 35.213.901 euro relativi all’anno 2024 e 10.650.000 euro per obbligazioni esigibili nel 2025. A questi si aggiungono euro 66.543 per il magistrato distaccato in Ucraina nell’ambito della missione EUAM Ukraine“. Con la deliberazione si proponeva all’Assemblea di autorizzare per il periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024 la partecipazione dell’Italia alle tre nuove missioni. Richiesta che è stata approvata.

Alleanza Verdi Sinistra: “Noi contrari” – A spiegare la posizione di Alleanza Verdi e Sinistra è stato Angelo Bonelli, attualmente impegnato con una delegazione verso Rafa ha dichiarato: “Ieri le commissioni Difesa ed Esteri della Camera hanno votato a favore della partecipazione dell’Italia alla missione Aspides nel Mar Rosso”, ha detto. “Noi avevamo chiesto al ministro della Difesa Crosetto di modificare due parole del testo: da ‘eminentemente difensivo’ a ‘esclusivamente difensivo’, a garanzia del fatto che si tratti di una missione di difesa delle navi italiane e non di attacco. Questa garanzia non ci è stata data, il governo non ha ritenuto di dover modificare il testo, aprendo alla possibilità che la missione possa trasformarsi in elemento di ulteriore inasprimento della situazione. Da un’area di conflitto, posso affermare con certezza che, oggi in Aula, sia alla Camera che al Senato, durante le comunicazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani, ribadiremo la nostra contrarietà alla partecipazione italiana a questa missione, convinti della necessità di percorrere la via diplomatica e chiedere un cessate il fuoco immediato a Gaza”.

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