Non aveva mai parlato dal 2009 e non era mai andato in televisione, nonostante sia stata la moglie di colui che ha inventato quella commerciale in Italia. Adesso, per la prima volta, Veronica Lario racconta se stessa davanti a una telecamera. Zero riferimenti alla politica, alle famose “pubbliche scuse” chieste in prima pagina su Repubblica per tutelare “la mia dignità di donna”, poco sui momenti assai turbolenti del caso delle “cene eleganti” ad Arcore. Molto sugli ultimi anni, ciò che è stato di lei dopo il divorzio da Silvio Berlusconi. “Sono passata dall’essere ‘una velina ingrata’, al tribunale di Milano che mi ha negato ogni diritto. Un salto di 10 anni in cui mi sono sentita un po’ vessata”, ha raccontato a Sky Tg24, ospite di A cena da Maria Latella. “Cosa facevo? Subivo ed è difficile combattere contro il potere e la stampa soprattutto quando la stampa è piegata al potere. Io l’unica cosa che potevo fare era qualche passo indietro e quelli ho imparato a farli, forse dall’equitazione”, ha continuato Lario.

Non si considera una donna non ricattabile perché, spiega, “non ne ho motivo”. Tradotto: “Io non porto con me nessun segreto, non ho segreti dell’impresa di Berlusconi o della sua vita a parte e quindi posso dire quello che penso indipendentemente dal mio passato che non ha segreti”. Lario è tornata sul periodo della separazione e ciò che è accaduto alla sua situazione economica, dopo che il tribunale di Milano stabilì che non aveva diritto a 1,4 milioni di euro al mese dall’ex marito. La disputa si chiuse con un accordo per il quale Berlusconi non chiese indietro i 46 milioni già versati e lei ha rinunciato ai 18 che pretendeva: “In realtà c’è stata una sentenza che mi ha negato qualsiasi diritto che ho rispettato e oggi sono una persona normale, un’imprenditrice”.

Quel momento, ha detto ancora, “è stato molto complesso” e “mi sono chiesta se fosse stato possibile ricominciare perché pensavo che per me non ci fosse più nulla”. Lario spiega di aver “pensato ‘forse ha vinto il potere’, ma alla fine mi sono detta non è impossibile e ci ho provato”. Ora è un’imprenditrice di start up: la sua impresa si occupa di intelligenza artificiale. “Questo periodo – ha detto ancora parlando del post separazione da Berlusconi – è stato tutto un’altalena: da un lato la speranza di ricongiungermi in modo equilibrato con la mia famiglia, in altri momenti la speranza la perdevo. Sono stata molto vicina ai miei figli e loro a me”.

In ogni caso, ha specificato, “ho avuto la mia famiglia” ma, dovendo indicare un momento difficile, ha sottolineato: “Se proprio ne devo dire uno meno edificante, io non ho partecipato alle lauree dei figli perché due eravamo troppi. Ed allora ho fatto un passo indietro”. Un solo riferimento al matrimonio, legato al suo ruolo di ‘first lady’ accanto all’allora presidente del Consiglio: “I personaggi che sono passati nei salotti di Berlusconi sono stati sempre di grande livello e in qualche modo ne ho sempre subito il fascino, ma non ho mai pensato di trovarmi un mio spazio all’interno di quelle dinamiche. Io ero lì perché rispettavo un ruolo, cercavo di farlo al meglio e per me significava fare un passo indietro”.

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