“Pensavo che nei 12 giorni trascorsi dalla morte di Alexei avrei avuto il tempo di preparare questo discorso. Ma prima abbiamo passato una settimana a prendere il corpo di Alexei e a organizzare il funerale. Poi ho scelto il cimitero e la bara. Il funerale si svolgerà dopodomani e non so ancora se sarà pacifico o se la polizia arresterà coloro che sono venuti a salutare Alexei”. Così Yulia Navalnaya, moglie di Alexei Navalny, aprendo il suo discorso alla Plenaria dell’Eurocamera.

Raccontando della fantasia del marito per “sconfiggere Putin”, Navalnaya ha specificato che Putin non va colpito con altri pacchetti di sanzioni. “Non avete a che fare con un politico, ma con un sanguinario mafioso. Putin è il capo di una banda criminale organizzata – ha spiegato – Questa comprende avvelenatori e assassini, ma sono tutti solo burattini. La cosa più importante sono le persone vicine a Putin, i suoi amici, i suoi collaboratori e i custodi del denaro della mafia”. “Noi dobbiamo adottare i metodi della lotta alla criminalità – ha aggiunto – Non note diplomatiche, ma indagini. Non dichiarazioni di preoccupazioni, ma una ricerca dei consociati della mafia nei vostri Paesi”.

“Putin deve rispondere di ciò che ha fatto al mio Paese. Putin deve rispondere di ciò che ha fatto a un Paese vicino e pacifico. E Putin deve rispondere di tutto ciò che ha fatto ad Alexei. Mio marito non vedrà come sarà la bella Russia del futuro, ma noi dobbiamo vederla. E io farò del mio meglio perché il suo sogno si realizzi, perché il male cada e questo bel futuro arrivi”, ha concluso.

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