L’Antitrust ha comminato una sanzione di 1 milione e 480 mila euro al portale Supermoney per pratica commerciale scorretta. In una nota l’Autorità spiega che “la società, che svolge attività di comparazione economica di offerte anche relative ai servizi di fornitura di energia elettrica e gas, ha diffuso messaggi senza gli elementi informativi sulle modalità per ottenere i risparmi pubblicizzati. Inoltre non ha specificato che l’attività di intermediazione era remunerata e non ha definito una classificazione delle offerte commerciali precisando i criteri utilizzati”. A seguito dell’attività istruttoria dell’Autorità, si legge, “Supermoney ha posto fine alle condotte scorrette adottando numerose misure per accrescere la trasparenza informativa sui criteri di classificazione delle offerte e chiarendo che la società svolge attività di intermediazione commerciale a favore di alcuni operatori del settore”.

La trasparenza delle informazioni rese ai consumatori con riferimento alle offerte di energia elettrica e gas, anche attraverso gli strumenti di comparazione come Supermoney, spiega l’Antitrust, assume un rilievo significativo – in questa particolare fase di passaggio dal mercato tutelato al mercato libero – a garanzia di una scelta consapevole. “Ottima notizia. In un momento così delicato come è quello attuale, con la fine del mercato tutelato, è fondamentale che questi comparatori siano al massimo trasparenti e offrano al consumatore informazioni il più possibile chiare ed esaustive. Ogni conflitto di interessi, poi, va esplicitato”, afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori. “Per questo comunque abbiamo sempre suggerito ai consumatori di utilizzare il Portale Offerte di Arera, ossia il portale pubblico gestito dall’Authority, che offre le migliori garanzie di terzietà e serietà”, conclude Vignola.

Articolo Precedente

Bitcoin sopra i 60mila dollari, in rialzo del 36% da inizio 2024 e sui massimi da oltre due anni

next
Articolo Successivo

Segnali di stabilizzazione per l’industria italiana. Migliora il fatturato tra dicembre e gennaio. Ma aumentano i timori per il futuro

next