Il segretario americano alla Difesa Lloyd Austin è stato nuovamente ricoverato in ospedale domenica a causa di sintomi che indicavano un “problema emergente alla vescica“. Il Pentagono ha fatto sapere Austin è stato trasportato dalla sua scorta di sicurezza al Walter Reed National Military Medical Center. In un primo momento era stato comunicato che Austin, 70 anni, avrebbe mantenuto “le funzioni e i doveri del suo ufficio come riferito da maggiore generale Pat Ryder e che il vicesegretario alla difesa, Kathleen Hicks, era pronta ad assumere i compiti. Poco dopo è stato comunicato che le sue funzioni e i suoi compiti sono stati trasferiti alla Hicks. Austin è ricoverato in terapia intensiva. “Stasera, dopo una serie di test e valutazioni, il Segretario è stato ricoverato nell’unità di terapia intensiva del Centro medico militare nazionale Walter Reed per terapie di supporto e stretto monitoraggio”, si legge nella dichiarazione. L

a Casa Bianca e il Congresso sono stati informati a differenza di quanto successo a inizio gennaio, quando la mancata informazione aveva ingenerato una polemica politica. Sono stati informati anche il presidente dello Stato Maggiore Congiunto e alcuni membri del Congresso. Austin sarebbe dovuto partire martedì per Bruxelles per tenere una riunione del gruppo di contatto ucraino, da lui istituito nel 2022 per coordinare il sostegno militare a Kiev dopo l’invasione russa. Successivamente, Austin avrebbe dovuto partecipare a una riunione regolare dei ministri della difesa della Nato.

Ad Austin, in passato vice capo di Stato maggiore delle Forze armate degli Stati Uniti, è stato diagnosticato un cancro alla prostata a dicembre e il 22 dicembre è stato sottoposto a una procedura chiamata prostatectomia per curarlo. Nel corso della settimana successiva, ha sviluppato complicazioni e il 1° gennaio, in preda a forti dolori, era stato portato in ambulanza al Walter Reed dove è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva. Austin rimase al Walter Reed fino al 15 gennaio. Poi continuò a riprendersi e a lavorare da casa, e ritornò al Pentagono il 29 gennaio.

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