La reazione a catena dello scandalo che ha colpito l’Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi (Unrwa), è arrivata anche in Europa. Dopo la decisione dell’Italia di seguire l’esempio di Stati Uniti e Gran Bretagna e sospendere l’erogazione di fondi all’agenzia, che vede 12 suoi dipendenti accusati di aver preso parte all’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso, anche la Commissione europea ha annunciato che valuterà se e quanto continuare a finanziare l’agenzia. “L’Ue è uno dei maggiori donatori di aiuti umanitari e allo sviluppo ai palestinesi di Gaza – fanno sapere in un annuncio – Gli aiuti umanitari ai palestinesi di Gaza e della Cisgiordania continueranno senza sosta attraverso le organizzazioni partner. Attualmente non sono previsti ulteriori finanziamenti all’Unrwa fino alla fine di febbraio. La Commissione determinerà le prossime decisioni sui finanziamenti alla luce delle gravissime accuse fatte in merito al coinvolgimento del personale dell’Unrwa negli efferati attacchi del 7 ottobre”. Non è d’accordo con questa linea, però, la Spagna. Madrid ha annunciato che nessuno stanziamento verrà sospeso, vista l’importanza dell’agenzia nell’assistenza alla popolazione stravolta da quasi 4 mesi di guerra.

La revisione del dossier, dicono da Bruxelles, avverrà anche in base alle indagini già annunciate dall’Onu che attuerà la sua politica della “tolleranza zero” sugli abusi commessi dai suoi dipendenti. Dipendenti dei quali 9 sono stati immediatamente licenziati, uno risulta morto, con “l’identità degli altri due in fase di chiarimento”. “La Commissione accoglie con favore le informazioni fornite dall’Unrwa e l’avvio dell’indagine”, si legge nella comunicazione di Palazzo Berlaymont rilanciata su X dal commissario all’Allargamento, l’ungherese Olivier Varhelyi. Bruxelles “si aspetta che l’Unrwa accetti di effettuare un audit dell’Agenzia che sarà condotto da esperti esterni indipendenti nominati dall’Ue, riesaminando così la valutazione dei pilastri e concentrandosi specificamente sui sistemi di controllo necessari per prevenire il possibile coinvolgimento del suo personale in attività terroristiche. Si prevede inoltre un rafforzamento del Dipartimento per le indagini interne dell’Unrwa che è fondamentale a questo proposito”.

I Paesi che in queste ore stanno sospendendo i finanziamenti assicurano che l’intento non è quello di peggiorare ulteriormente la già tragica condizione della popolazione di Gaza. Nei fatti, però, si va a congelare così l’operato della più importante agenzia operante nella Striscia di Gaza che offre anche soccorso e riparo ai civili nei suoi locali. Per questo il governo di Madrid ha annunciato che “non modificherà il proprio rapporto con l’Unrwa, ma seguirà da vicino l’indagine interna e i suoi possibili risultati rispetto ai comportamenti di circa 10 dei 30mila lavoratori” dell’agenzia, come annunciato in Parlamento dal ministro degli Esteri, José Manuel Albares. Nel suo intervento, Albares ha definito “indispensabile” il ruolo dell’agenzia Onu per “alleviare” la “terribile catastrofe umanitaria” in corso a Gaza. L’agenzia ha specificato che non sarà in grado di continuare le operazioni a Gaza e in tutta la regione oltre la fine di febbraio se i finanziamenti non riprenderanno: “Se i finanziamenti non verranno ripristinati, l’Unrwa non sarà in grado di continuare i suoi servizi e le sue operazioni in tutta la regione, inclusa Gaza, oltre la fine di febbraio”, ha detto un portavoce dell’agenzia.

Intanto, però, continua ad aumentare il numero dei Paesi che annunciano la sospensione dei finanziamenti. Il ministero degli Esteri austriaco ha dichiarato questa mattina che “tutti gli ulteriori pagamenti all’Unrwa saranno temporaneamente sospesi in coordinamento con i partner internazionali. Le Nazioni Unite devono mantenersi al di sopra delle critiche nell’interesse della propria credibilità”. Anche il Giappone si è unito al gruppo dicendosi “estremamente preoccupato dal presunto coinvolgimento di membri del personale dell’Unrwa nell’attacco terroristico contro Israele del 7 ottobre dello scorso anno. Per questo – si legge in una nota -, il Giappone ha deciso di sospendere momentaneamente i finanziamenti supplementari all’Unrwa, mentre l’agenzia conduce un’inchiesta e valuta le misure da adottare”.

Su un altro fronte la Casa Bianca definisce il ritorno degli insediamenti israeliani a Gaza “un’idea irresponsabile”. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, a proposito delle dichiarazioni di alcuni ministri israeliani. “Sono frasi irresponsabili, sconsiderate, incendiarie e questo non è in linea con la nostra convinzione che non può esserci alcuna riduzione nel territorio di Gaza”, ha sottolineato. Pronuncia simile da Berlino, il portavoce del ministero degli Esteri tedesco afferma che “le considerazioni sull’espulsione della popolazione palestinese da Gaza e sulla ricostruzione degli insediamenti israeliani sono totalmente inaccettabili“.

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