Ex leghista (ora indipendente), sindaco di Pennabilli (Rimini) e grande fan del generale Vannacci, di cui ha presentato il libro nel suo paesino di 2.800 anime (“di tasca mia, non coi soldi del Comune), Mauro Giannini torna nella trasmissione La Zanzara (Radio24) per diffondere ancora una volta il suo verbo sull’omosessualità, sull’aborto, ma soprattutto sul fascismo.

Già querelato per istigazione all’odio dall’Arcigay di Rimini per alcune frasi pronunciate nella stessa trasmissione sull’omosessualità (“Se avessi un figlio gay, non sarei contento ma non lo posso ammazzare. I matrimoni gay non sono normali, Dio ha detto ‘Andate e moltiplicatevi’, non ‘Andate e prendetela nel cu*o’), il primo cittadino di Pennabilli è un habitué di sortite discutibili: una volta si fece immortalare a cavallo di un asino con un’ascia, un’altra volta ancora dichiarò fieramente: “Sono nato con la camicia nera e morirò con la camicia nera“. Salvo poi improvvisare salti tripli carpiati per rettificare, sostenendo che non era fascista, ma dannunziano.

Alla Zanzara ci riprova, stavolta esibendo il ciondolo che porta al collo: il simbolo della X Mas e un fascio littorio con la M del battaglione Mussolini. Inevitabile la reazione indignata di uno dei conduttori, David Parenzo, che urla allo schifo.
Ma Giannini è irremovibile: “Il ciondolo con la X Mas lo porto da 30 anni. Sono i nostri eroi, la X Mas è davvero l’orgoglio italiano“.
“Che vergogna – commenta Parenzo – La X Mas ha combattuto coi tedeschi, con gli invasori”.
“La guerra è guerra”, sentenzia l’ex leghista.
“Un sindaco non può andare in giro con la spilletta di un esercito che ha combattuto con Hitler”, ribadisce Parenzo, che invita Cruciani a buttare via il ciondolo.
“No – insorge il sindaco – non si buttano via gli orgogli italiani. Ricordo che i tedeschi stavano scappando e c’è un detto militare: al nemico che scappa si fanno i ponti d’oro, non si spara. E comunque si stavano ritirando”.
“Scappavano grazie a quei cani che combattevano al loro fianco – ribatte il conduttore – Altro che eroi. Erano criminali”.

A Cruciani che gli chiede con chi sarebbe andato, Giannini non ha dubbi: “Sarei stato con la Rsi, perché hanno difeso la bandiera“.
“Quindi sarebbe stato a fianco dei nazisti”, osserva Cruciani.
“Ma non è possibile – commenta Parenzo – Cioè lei sarebbe andato con uno che si è travestito da nazista (Benito Mussolini, ndr)”.
“Sia chiaro questo passaggio – ribatte Giannini – Io non sono nazista”.
“Lei non sa un cazzo”, replica il giornalista.
“Ma secondo lei con Mussolini al governo l’Italia oggi starebbe meglio?”, chiede Cruciani
“Coi politici che abbiamo adesso sicuramente – risponde il politico romagnolo – Ha fatto tanti errori ma anche tante cose buone e giuste. Sicuramente in quel periodo sarei andato con la Rsi per l’onore dell’Italia. Parenzo non sa cosa voglia dire essere patrioti. La bandiera non è uno straccio ma un ideale e un’anima”.

La polemica riesplode anche sul battaglione “M”, lettera presente sul ciondolo del sindaco.
“‘M’ sta per merda – commenta Parenzo – Ma come fa a governare una città uno completamente fascista?“.
Io sono dannunziano – ribadisce Giannini – E comunque nel fascismo ci sono state molte cose buone”.
Parenzo rimbrotta Cruciani: “Se il sindaco di Pennabilli venisse a Radio24 e mostrasse una medaglietta con la foto di Totò Riina, dicendo che ha fatto anche delle cose buone, il giorno dopo quel Comune verrebbe commissariato. Tu consenti a un sindaco eletto in una Repubblica democratica, creata grazie ai partigiani, di fare l’elogio della X Mas, del battaglione ‘merda’, di Mussolini. Con tutto il rispetto questo sindaco è una testa di cazzo”.
Il giornalista aggiunge: “Questo sindaco ha anche giurato sulla Costituzione. E allora mi auguro che il presidente della Repubblica prenda provvedimenti“.
“Io rispetto le leggi e la Costituzione italiana – insorge Giannini – Non sgarro io”.
“C’è la firma di Palmiro Togliatti su quella Costituzione, lo sa?”, chiede Parenzo.
“Cosa vuol dire? – ribatte il sindaco – Il comunismo ha fatto sicuramente più danni del fascismo. I dati sono certi in questo senso”.

Giannini poi effonde altre perle, come quella sull’omosessualità: “Sono d’accordo con Vannacci quando dice che, se avesse un figlio gay, lo indirizzerebbe verso l’eterosessualità. Anche io ci parlerei e gli farei capire qual è la normalità, non posso mica ammazzarlo. Ovviamente è un modo di dire. Ma cercherei di spingerlo all’eterosessualità facendogli vedere delle belle gnocche in giro”.
E rincara: “Io propongo di istituire una giornata sull’eterosessualità, perché ormai, andando di questo passo, l’eterosessualità sta diventando solo un ricordo. Senza gli eterosessuali il mondo non va avanti. Se fossero tutti gay, il mondo si estinguerebbe. È matematica. Il Papa vuole benedire le coppie gay? Ma cosa c’entrano gli omosessuali con la religione? Ormai il Papa è diventato il capo del Pd“.
E sull’aborto è irremovibile: “Sono contrario, bisogna usare i profilattici. Io li ho usati quando ero giovane”.
“Sì, li metteva in testa”, chiosa Parenzo.

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