Il grande Herbert Von Karajan, disse: “Nessun Maestro d’orchestra al mondo riuscirebbe a riprodurre la melodia dei 12 cilindri della Ferrari”. Una vera e propria sinfonia. Come quella che emana dalla Ferrari Purosangue, la prima a quattro porte e a quattro posti di Maranello: una scultura viaggiante, con il V12 aspirato a fare da perfetta colonna sonora per accompagnare chi è a bordo in un’esperienza unica.

Il mercato e i clienti l’hanno accolta anche molto meglio delle attese più rosee e il tempo per averla è ormai superiore ai 24 mesi. Anzi, adesso chi la desidera può solo registrare una richiesta di acquisto ma non un ordine vero e proprio perché in Ferrari non sono in grado di fornire un tempo di consegna: verrà raccolto l’interesse e poi seguiranno informazioni. Del resto l’esclusività è un valore fondamentale per il Cavallino Rampante e le Purosangue non supereranno mai il 20% della produzione totale del brand.

Emanuele Carando, Global Marketing Director di Ferrari, nel corso di un’intervista esclusiva, ci spiega che chi acquista la Purosangue ha già due o tre Ferrari nel box. Difficilmente è il primo modello di un cliente, perché chi si affaccia a questo mondo non pensa a una “quattro porte a quattro posti” e la sceglie anche perché si tratta di un’auto “altruista”. E’ la prima volta infatti che chi si trova al volante può davvero condividere il piacere di guida con altri passeggeri. E’ per questo ad esempio che sulla Purosangue, chi viaggia accanto al guidatore ha un cockpit interamente dedicato a lui, sul quale appaiono tutte le informazioni che ha a disposizione chi si trova al volante. Il passeggero ha così un ruolo attivo e può assaporare le emozioni che trasmettono i 725 cavalli dell’auto.

Molte le soluzioni innovative utilizzate, il fiore all’occhiello sono le sospensioni attive che debuttano su questo modello, ma anche le quattro ruote motrici abbinate alle quattro ruote sterzanti. Sono state fatte anche scelte originali: ad esempio non è presente il navigatore integrato ma è la prima volta che una Ferrari ha Apple CarPlay e Android Auto. Può sembrare azzardato, ma si tratta del risultato di un confronto avuto anche con i clienti, oltre che al proprio interno. Usare il navigatore del cellulare è la cosa più semplice che si possa fare, si riduce la curva di apprendimento ed è sempre il più aggiornato. E poi contribuisce anche a fare in modo che sulla Purosangue ci si senta subito a casa.

Nel salotto di casa, sarebbe meglio dire, ma con performance sorprendenti. Perché su questa Ferrari non bisogna sentirsi in imbarazzo o avere paura. Si tratta di un’auto che va rispettata, per tutto quello che rappresenta, ma che non deve mettere in soggezione. Un concetto che spiega bene Flavio Manzoni, direttore del Design Center di Ferrari, che, quando parla della Purosangue, cita lo scultore Costantin Brâncuși che diceva: “Cos’è la semplicità? E’ una complessità risolta”. Se la complessità spaventa, la semplicità avvicina e mette in sintonia. Che è la stessa sensazione che suscitano i sistemi di assistenza alla guida su cui contare: un pacchetto completo di ADAS, che però non intervengono nella guida ma garantiscono la sicurezza del pilota senza essere invadenti.

Valori che i clienti apprezzano molto. Di qui il successo, non solo della Purosangue, ma di tutti i modelli della Cavallino: una gamma ampia, in grado di soddisfare gli interessi più diversi. E non sono solo i numeri di bilancio e il successo in Borsa (l’anno scorso il titolo Ferrari ha registrato un rialzo superiore al 50%) a decretare questo risultato, ma anche un altro dato significativo. Il 40% dei nuovi clienti Ferrari ha meno di 40 anni. Giovani che si avvicinano alle Rosse anche grazie ai successi nel Motorsport, non ultima la vittoria di quest’anno della 24 Ore di Le Mans del Centenario dopo più di 50 anni.

E se i giovani apprezzano, anche qualcun altro non disdegna. La percentuale di donne che acquista una Ferrari è intorno al 5% a livello globale. Con un’eccezione. In Cina Ferrari vende più di un quarto delle sue supercar (sia nuove che usate) al pubblico femminile, che negli ultimi cinque anni hanno rappresentato circa il 26% delle vendite dell’azienda nel Paese. Del resto a Maranello sviluppano le auto senza pensare al genere. Si tratta di auto per chi ama performance e divertimento. E adesso, con la Purosangue, anche per chi si sente altruista.

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