Gesù trasformato nella parola cucù, per rispettare la diversità religiosa dei bambini. La decisione – come riporta il Gazzettino – è stata presa dalle maestre della scuola elementare De Amicis di Agna, in provincia di Padova per non creare malumori nelle famiglie dei bambini di altre fedi.

Nei versetti della canzoncina di Natale – cantati dai bambini durante una recita scolastica – sono stati eliminati tutti i riferimenti cattolici, compresi il nome di Gesù e la Natività. Caterina Rigato, la preside della scuola elementare ha definito l’accaduto come “un semplice misunderstanding. Nel senso che per errore è stato consegnato ai piccoli non il testo definitivo del motivetto ma quello che aveva avuto delle correzioni. In sostanza per sbaglio abbiamo dato agli alunni quella che era soltanto una bozza“. Nella prima stesura, dunque la parola Gesù non era stata contemplata dalle maestre ma ormai era troppo tardi per porvi rimedio perché la canzoncina era già stata imparata a memoria da tutte le classi.

Il fatto ha però scatenato le ire dei genitori degli alunni cattolici. “All’inizio non ci potevo credere, poi quando mia moglie mi ha fatto vedere i fogli con le frasi che inizialmente avrebbero dovuto cantare, tagliati su determinate parole, non ci ho più visto – racconta Francesco, il papà di uno dei bambini -. Non è possibile che si debba arrivare a questi livelli, tra l’altro senza che noi genitori veniamo messi al corrente delle idee delle maestre”. “Sono state però presentate altre canzoni, altri testi recitati – si affretta a chiarire la preside, sottolineando che per l’occasione son stati allestiti nell’edificio scolastico due presepi a testimoniare la Natività cattolica – che contenevano invece tutti i riferimenti al significato cristiano della festa”.

Immediate le reazioni delle destre. “Cucù al posto di Gesù: questa è la follia che mortifica i nostri valori e le nostre tradizioni – ha commentato il senatore Udc, Antonio De Poli parlando di “una scelta totalmente incomprensibile e inaccettabile” e della promozione di “un senso di vergogna nei confronti della nostra identità e delle nostre tradizioni”. “Persa l’occasione di far conoscere le nostre tradizioni e la nostra cultura”, la tesi della deputata e vicecapogruppo di Fdi alla Camera, Elisabetta Gardini. “A Natale raccontiamo la storia più bella, la storia di un Bambino che è venuto su questa Terra a portare amore e a dire che siamo tutti uguali. Questi insegnanti chiaramente non sono in grado di educare”.

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