La Corte Suprema del Colorado ha escluso Donald Trump dalle primarie repubblicane nello Stato, previste per il 5 marzo, dichiarandolo ineleggibile a presidente per il suo ruolo nell’attacco a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. La decisione è stata presa in base alla Sezione 3 del 14esimo emendamento della Costituzione, che impedisce di ricoprire cariche pubbliche a chi ha “partecipato a un’insurrezione“: è la prima volta nella storia che la norma (applicata principalmente dopo la guerra civile americana) viene usata in riferimento a un candidato alla presidenza.

La sentenza è stata emessa a maggioranza (quattro voti contro tre) da un collegio composto da sette giudici nominati da governatori democratici. Lo staff del tycoon la definisce “antidemocratica“, annunciando appello: la questione finirà quasi sicuramente di fronte alla Corte Suprema federale. Il Colorado è uno Stato saldamente democratico e quindi Joe Biden lo vincerebbe a prescindere dalla presenza di Trump, ma una sentenza sfavorevole aprirebbe la strada all’esclusione dell’ex presidente dalla corsa per tornare alla Casa Bianca.

Il caso è stato portato avanti da un gruppo di elettori del Colorado, aiutati dall’associazione Citizens for Responsibility and Ethics di Washington: la loro tesi (bocciata in prima istanza) è che Trump dovrebbe essere squalificato per aver incitato i suoi sostenitori ad attaccare il Campidoglio, nel tentativo fallito di ostacolare il trasferimento del potere a Biden dopo la vittoria delle elezioni del 2020. Cause analoghe sono state promosse in Minnesota e in Michigan, ma per ora sono state respinte.

TRUMP POWER

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