“Perché oggi non si vuole che vengano pubblicate le ordinanze di custodia cautelare? Non si vuole che si sappia che esistono persone, soprattutto quelle che appartengono alla borghesia mafiosa, ai colletti bianchi e ai corrotti, e che diventano oggetto di ordinanza. Di queste è interesse pubblico conoscerne i fatti, l’informazione non è solo un dovere, ma un diritto”. Lo ha detto il deputato del Movimento 5 stelle ed ex pm, Cafiero De Raho, nel suo intervento alla Camera attaccando l’emendamento-bavaglio di Enrico Costa che vieta la pubblicazione, anche per estratti, delle ordinanze di custodia cautelare. “Le ordinanze di custodia cautelare – spiega de Raho – sono diventate pubblicabili nel 2017, quando la commissione giustizia ha modificato l’articolo 114. In quella commissione era presente anche l’onorevole Costa che all’epoca non disse nulla. Non fece nulla per quell’intervento legislativo di cui ora si rammarica. Con questo emendamento bisogna evitare l’imbarazzante diffusione di notizie sui reati di chi sta al potere, perché dei reati della povera gente non interessa niente a nessuno. Ma così finiamo per impedire alla gente di conoscere quello che accade intorno a noi..Ancora una volta si parla di garanzie dell’imputato, e in nome di questo si impedisce il diritto di informazione. Oggi approvare questo emendamento significa soffocare il diritto di informazione

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La maggioranza (con Italia Viva e Azione) mette il bavaglio ai giornalisti: non potranno più pubblicare le ordinanze di custodia cautelare

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