“Quella notte c’è stato un momento in cui mi sono sentita una preda“. È quanto ha raccontato, durante la sua deposizione in aula, la ragazza italo norvegese che ha denunciato Ciro Grillo (figlio del fondatore del M5s) e tre suoi amici – Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia – per la violenza di gruppo che sarebbe avvenuta in Costa Smeralda nel luglio del 2019. Secondo quanto riferito al termine dell’udienza del processo l’avvocato Dario Romano dello studio Bongiorno, legale della presunta vittima, “il suo racconto è stato molto chiaro“. L’udienza riprenderà giovedì alle 10 con il prosieguo dell’esame della ragazza, principale accusatrice dei 4 amici liguri.

“Ci sono una sequenza impressionante di ‘non ricordo’“, replica l’avvocata Antonella Cuccureddu, legale di Francesco Corsiglia, uno dei quattro imputati. “Sostanzialmente la ragazza non ricorda quasi nulla di fatti che sono documentati, lei ricorda qualcosa soltanto di ciò che non ha una documentazione”, ha aggiunto la legale sottolineando anche che il suo assistito, nel corso di una dichiarazione spontanea in aula “ha detto che lui in quell’atto sessuale di gruppo non c’era, fisicamente era altrove”.

Nessuno dei tre video di quella notte trascorsa nella villetta della famiglia Grillo a Porto Cervo tra il 16 e il 17 luglio 2019 è stato proiettato in Aula, “ma solo delle foto”, spiega l’avvocata Cuccureddu. Gli spezzoni di quei filmati probabilmente potrebbero, però, essere visti giovedì quando proseguirà l’esame. Su questo punto l’avvocato della ragazza, Dario Romano, ha spiegato che “il testimone è a disposizione del tribunale: ovviamente nel rispetto della sua persona. Sicuramente c’è una vittima che va rispettata“.

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