“Quando l’Italia ha detto sì alla modifica di questo trattato? Io ricordo che sulla materia del Mes nella scorsa legislatura ci fu un unico mandato parlamentare, era il 2019 e impegnava l’allora governo Conte a non ratificare la modifica del trattato, a non dare l’assenso alla modifica del trattato”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle repliche alla Camera sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo di giovedì e venerdì a Bruxelles. “Dopodiché – aggiunge – ricordo anche una memorabile conferenza stampa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, di quelle convocate durante la pandemia a reti unificate per far scoprire agli italiani quali erano i loro diritti, e ricordo che Conte in quell’occasione a chi lo accusava di aver dato l’assenso italiano rispondeva orgoglioso che ‘questo governo non lavora con il favore delle tenebre, noi guardiamo in faccia gli italianì. Conte in quell’occasione ribadiva che di questo tema parleremo con il Parlamento. E allora come sono andate le cose? Chi ha dato l’assenso italiano a una ratifica a livello di governo che oggi purtroppo impegna anche noi, e ci mette in una condizione difficile perché abbiamo dato un assenso e non stiamo andando avanti?”. “Lo ha fatto il governo Conte, senza mandato parlamentare, e lo ha fatto un giorno dopo essersi dimesso, quando era in carica solamente per gli affari correnti, dando mandato a un ambasciatore, mandato firmato dall’allora ministro degli Esteri del M5s Luigi Di Maio, senza un mandato parlamentare, senza che ne avesse il potere, senza dirlo agli italiani, e con il favore delle tenebre. Allora forse oggi bisogna guardare in faccia gli italiani e spiegargli come sono andate le cose”, conclude la premier

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