“Cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi 6 mesi fino alle elezioni europee? Ci sarà sicuramente un gioco delle parti all’interno della maggioranza: la Meloni farà l’europeista, e non potrà fare altro in virtù del suo ruolo, quindi è inutile andare alla ricerca delle sue opinioni recondite. Salvini farà il sovranista. Alla fine, vinceranno loro, è evidente. Si stabilirà quindi per la prima volta in Europa una maggioranza che, come temo, rovescerà il compromesso storico che ha retto la Ue fino ad oggi, cioè quello tra socialdemocratici e cattolici popolari“. Sono le parole pronunciate ai microfoni di Uno, Nessuno, 100Milan, su Radio24, dal filosofo Massimo Cacciari che prospetta un ribaltamento degli equilibri tradizionali e delle alleanze storiche alle prossime elezioni europee, aggiungendo: “Nel centrosinistra non c’è nessuna idea, non c’è nessun discorso sulle necessarie riforme della Ue, non c’è nessuna autocritica per l’impotenza drammatica che l’Europa ha dimostrato in tutte le crisi internazionali. Abbiamo l’europeismo più piatto e più conformista. E quindi vinceranno loro”.

Cacciari spiega: “Il Parlamento europeo viene eletto con un sistema sostanzialmente proporzionale. Se ci sarà una maggioranza tipo quella che abbiamo in Italia, non so come ci possa essere una maggioranza coerente con la tradizione della governance europea. C’è il rischio di un’Europa controllata da tanti sovranismi? Sì, ma cosa vogliamo farci? Se le socialdemocrazie e i cattolici popolari, soprattutto ora dopo la fine della Merkel, non hanno alcuna proposta forte e seria di riforma delle istituzioni europee, il cambiamento diventa inevitabile”.

Il filosofo però esclude l’ipotesi di sconquassi o di sconvolgimenti in caso di vittoria della destra: “Non è che se vincono Meloni e Salvini alle europee avremo Hitler o Mussolini. Ormai l’Occidente è americano, mica c’è un Occidente europeo. Quindi, le destre dovranno stare al gioco che è in atto già ora. Non vedo grandissimi pericoli in questo senso. I veri pericoli stanno altrove: nelle grandi crisi internazionali in cui l’Europa è totalmente assente e che si giocano tra i grandi imperi, cioè tra Usa, Russia, Cina, India“.

E conclude: “Quindi, stiamo tutto sommato tranquilli, seppure relativamente, perché l’Europa è afflitta dalla perdita di potere politico e dalla crisi economica. Ma per il resto siamo completamente periferici – chiosa – l’Occidente non è più europeo. Ma non lo è più dalla Prima Guerra Mondiale. E adesso siamo alla fine di quel lungo processo che ha portato l’Europa a questa situazione di decadenza politica, culturale, economica“.

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