Negli ultimi anni il mercato degli smartphone ha visto crescere la quota di vendite legate a dispositivi di seconda mano o ricondizionati, con la previsione di un tasso di crescita anno su anno del 10,23% tra il 2022 ed il 2027, vedendo vari player puntare al segmento per attirare l’attenzione di quegli acquirenti in cerca di prodotti che per quanto non nuovi offrano comunque un buon livello di affidabilità, evitando il rischio di incappare in truffe.

Tra esse troviamo la finlandese Swappie, azienda fondata nel 2016 da Sami Marttinen e Jiri Heinonen proprio in seguito ad una pessima esperienza del primo nell’acquisto di un iPhone usato, impegnata nella vendita tramite il proprio store online di iPhone usati certificati da un attento processo interno che ne garantisca l’affidabilità, previa riparazione qualora sia necessaria.

Nel mese di ottobre abbiamo avuto la possibilità di conoscere più da vicino Swappie visitando lo stabilimento estone, situato nella periferia di Tallinn, cuore operativo dell’azienda dedicato ai processi di verifiche e ricondizionamento dove abbiamo potuto vedere in prima persona le operazioni svolte su ogni smartphone, e gli headquarter di Helsinki, dove abbiamo avuto modo di parlare con alcuni manager dell’azienda.

Il “metodo Swappie” vede l’azienda finlandese acquistare iPhone usati sia nel mercato B2B (esempio da aziende che si occupano del ritiro dei dispositivi usati in fase di acquisto da parte del cliente di un modello nuovo) sia direttamente dai consumatori, con la possibilità per i privati di vendere il proprio smartphone (previa valutazione) ricevendo direttamente la cifra pattuita sul proprio conto, e sottoporli ad un rigoroso processo che comprende fino a 52 fasi, in una sorta di catena di montaggio.

Gli smartphone una volta arrivati allo stabilimento di Tallinn vengono sottoposti ad una intensa fase di test sia per quanto riguarda i componenti interni (per trovare eventuali malfunzionamenti) tramite un software customizzato per Swappie sia per quanto riguarda scocca e vetri, per poi essere classificati ed etichettati, suddividendo gli smartphone tra quelli già pronti per essere rivenduti, quelli che richiedono riparazioni e quelli la cui riparabilità è impossibile o costosa, destinati a fare da donatori per parti di ricambio. In questa fase eventuali smartphone il cui IMEI risulta nelle blacklist degli operatori, o in cui è ancora configurato l’account iTunes, vengono scartati e rimandati al venditore.

I telefoni che non richiedono altri interventi prima della vendita, vengono inviati direttamente al reparto che si occupa della pulizia minuziosa del dispositivo per poi andare a quality assurance (che fa un ultimo giro di check), andando infine al packaging, dove vengono messi in una scatola brandizzata Swappie insieme ad un cavo di ricarica nuovo. Quelli che richiedono riparazioni invece vengono mandati in magazzino dopo essere stati classificati per tipologia di riparazione necessaria, per poi essere assegnati all’opportuno team di riparazioni: Swappie al suo interno ha sia squadre dedite alla sostituzione di componenti (batterie, schermi, microfoni etc) sia squadre capaci di effettuare microsaldature, andando a lavorare sui circuiti integrati.

Terminate le riparazioni, gli smartphone vengono sottoposti nuovamente al processo di test, in modo da valutare l’effettiva efficacia del lavoro svolto e verificare che non siano insorti altri problemi; se tutto ok, come per i telefoni che non richiedevano interventi, procederanno a pulizia, quality assurance e packaging.

Ad Helsinki, come sopra anticipato, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare tre membri del management di Swappie, nello specifico Sami Marttinen, CEO e Co-Founder, Emma Lehikoinen, COO, ed Elena Garbujo, Country Manager per l’Italia, a cui abbiamo posto alcune domande.

Iniziamo con una domanda facile: com’è nata Swappie?
Sami Marttinen: L’idea è nata dopo che sono stato personalmente truffato acquistando online uno smartphone usato. Insieme a Jiri – Heinonen, l’altro cofondatore di Swappie, ndr- abbiamo iniziato ad analizzare il mercato, scoprendo che solo il 5% degli smartphone acquistati erano usati, al contempo l’e-waste – i rifiuti dovuti ai prodotti elettronici – era il flusso di rifiuti a maggior crescita al mondo.

Abbiamo dunque deciso di effettuare un sondaggio in strada, e dalla nostra indagine è emerso che più di metà della popolazione sarebbe stata disposta ad acquistare un telefono ricondizionato, ma non lo faceva perchè non si fidava dell’effettivo funzionamento dell’eventuale dispositivo acquistato e della durata della batteria. Quindi abbiamo deciso di risolvere questo problema, e così è nata Swappie.

Dal punto di vista ambientale, quali sono i vantaggi nell’acquistare uno smartphone ricondizionato invece di uno nuovo?
Sami Marttinen: Abbiamo effettuato un report sulla sostenibilità lo scorso anno sui dati del 2021, con una ricerca sul nostro businees e sulle nostre attività. Da esso è emerso un abbattimento del 78% delle emissioni rispetto ad un dispositivo nuovo.

L’impatto ambientale è enorme. Per fare un esempio, nel 2021 abbiamo aiutato i nostri clienti a risparmiare oltre 23.500 tonnellate di emissioni di CO2, l’equivalente di togliere dalle strade 4.700 automobili!

Come mai vi occupate solo di iPhone? Sono più facili da riparare o ci sono altre ragioni?
Sami Marttinen: In parole semplici è quello che vogliono i consumatori, la categoria rappresenta la fetta più ampia del mercato di smartphone ricondizionati. Quindi abbiamo scelto di ascoltarli e risolvere per prima questa domanda.

Potremmo anche operare su altri device, ma il nostro approccio ad oggi ci vede puntare ad essere i migliori in una categoria, costruendo intorno ad essa la nostra infrastruttura, che ampliare troppo l’offerta ed essere “ok” su tante. Magari più avanti potremmo aprire ad altro.

Perchè un cliente dovrebbe acquistare un telefono usato o ricondizionato da Swappie e non da altri operatori sul mercato come ad esempio i negozi locali?
Sami Marttinen: Siamo i leader europeei per quanto riguarda gli iPhone ricondizionati, siamo specializzati esclusivamente in questa categoria, e questo vuol dire che siamo riusciti a portare ad un livello superiore i nostri processi, come nel controllo della qualità, e gestiamo interamente noi l’intera catena, dall’acquisto dei device, al ricondizionarli in-house, fino alla vendita al consumatore finale.

Sappiamo esattamente da dove arriva il telefono, quali operazioni sono state svolte su di esso e da chi, abbiamo un tracciamento di tutto ciò che è successo a livello di singolo dispositivo, permettendoci di verificare e migliorare ulteriormente rispetto ad altri player sul mercato.

Swappie è cresciuta nel corso degli ultimi anni, raggiungendo sempre più mercati. Pianificate di raggiungere altri paesi nei prossimi anni?
Emma Lehikoinen: Negli ultimi anni abbiamo aperto a nuovi mercati, ma in questo momento siamo molto concentraci nel far crescere le nostre attività nei paesi attualmente raggiunti.

Il nostro obiettivo a lungo termine è espanderci e rendere il ricondizionamento mainstream, ma al momento stiamo osservando una grande crescita nei mercati in cui operiamo.

Al momento puntate solo all’Europa o avete piani per espandervi ad esempio in Nord Africa o altre aree dove potrebbe esserci mercato per smartphone a prezzi più convenienti?
Emma Lehikoinen: Al momento il nostro focus è l’Europa, questo focus è molto importante per com’è stato costruito il modello di business di Swappie. Operando end-to-end, come avete avuto modo di vedere, abbiamo un attento processo di controlli e riparazioni, e vogliamo concentrarci sull’offrire telefoni ricondizionati di alta qualità ai nostri clienti europei prima di spostare la nostra attenzione altrove.

Guardando al futuro, siamo molto interessati ad espanderci al difuori dei confini europei

Nell’ultimo anno abbiamo osservato una contrazione sul mercato degli smartphone nuovi. Secondo voi il mercato del ricondizionato seguirà lo stesso trend o di contro vedrà una crescita?
Emma Lehikoinen: Già lo scorso anno si è potuta osservare una crescita sul mercato dell’usato, e le proiezioni confermano il trend anche per quest’anno.

Se si guarda dal punto di vista dei consumatori, cosa è importante per loro in questo momento? L’anno scorso anno abbiamo osservato aumenti del costo della vita, dei tassi d’interesse, dell’inflazione, etc quindi c’è una maggiore attenzione in opzioni a prezzi più bassi; inoltre i consumatori hanno una sempre maggiore attenzione per quello che riguarda l’ambiente.

Abbiamo avuto modo di visitare il vostro “Operation center” a Tallinn. Come mai avete scelto proprio l’Estonia per realizzare il vostro centro operativo?
Emma Lehikoinen: L’Estonia è molto vicina per noi, possiamo andare con il traghetto la mattina e ritornare il pomeriggio, ma soprattutto penso che sia un paese con una cultura molto imprenditoriale.

Basta vedere ad esempio nell’ecosistema delle startup, dove l’Estonia ha dato i natali a varie realtà di successo, nonostante sia un paese piccolo, ancora più della Finlandia. Oltre alla vicinanza con Helsinki naturalmente, apprezziamo la cultura imprenditoriale estone.

Pianificate di aprire nuovi centri operativi in giro per l’Europa, o vi concentrerete nel far crescere quello di Tallinn?
Emma Lehikoinen: Al momento ci stiamo concentrando sui nostri attuali siti. L’ultimo che abbiamo aperto è stato lo scorso anno in Germania, ma è incentrato sulla logistica: nel momento in cui dobbiamo spedire un prodotto ai nostri clienti è sicuramente più vicina ad esempio all’Italia rispetto a Helsinki o Tallinn.

Nei prossimi anni, man mano l’azienda si espanderà, potremmo considerare di espandere il nostro network.

Quanto è importante il mercato italiano per Swappie?
Elena Garbujo: Posso risponderti molto direttamente che è il primo mercato per l’azienda, è molto importante per noi. Non condividiamo volumi specifici, solo globali, ma ad oggi rappresenta il mercato più importante.

Com’è strutturato il team che si occupa per l’Italia in Swappie? é interamente basato ad Helsinki o c’è anche una struttura locale?
Elena Garbujo: Al momento è in gran parte basato ad Helsinki, come me, la struttura è cross-funzionale: sull’Italia lavoriamo al 100% io, tutto il team di customer service che è locale, e poi ci sono diverse figure che sono in parte qui ed in parte in altri uffici di Swappie.

Siamo cresciuti tantissimo durante la pandemia, il che ha significato naturalmente evolvere lo stile i lavoro remoto, abbiamo persone che lavorano da casa in tutta Europa ed anche da paesi extra europei.

In Italia negli anni il telefonino e poi lo smartphone è stato una sorta di status symbol, come influisce ciò sulla scelta di acquistare un ricondizionato?
Elena Garbujo: Lo status symbol per eccellenza è l’iPhone, specialmente in Italia dove ha una desideabilità estrema soprattutto tra i più giovani, dove rappresenta uno status symbol in tutto e per tutto.

In realtà per il mercato del ricondizionato, nello specifico per noi che ci occupiamo di iPhone, questa cosa ha fatto si che la nostra categoria sia molto apprezzata, perchè proponendo un prezzo più basso rispetto ai più nuovi, e proponendo modelli di diverse generazioni passate, ha dato la possibilità di accedere a questa categoria a sempre più persone.

Trattando di telefoni, questa cosa va proprio a braccetto e permette al mercato del ricondizionato di crescere.

Parlando prima con Emma – Lehikoinen, ndr- ci ha detto che il mercato del ricondizionato è in crescita a livello globale, in Italia ci sono gli stessi numeri o sono addirittura superiori visto quando ci hai detto?
Elena Garbujo: Non ci sono ricerche locali a livello di stati, ma quello che ti posso dire è che ho notato una continua crescita del mercato italiano sia per quanto riguarda il nostro business in prima persona, sia per quanto riguarda l’entrata di nuovi competitor e realtà.

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