Dall’estrema destra tedesca dell’Afd ai francesi del Rassemblement national di Marine Le Pen. Passando per i nazionalisti conservatori austriaci di Fdp. Destre d’Europa unitevi: a Firenze il leader della Lega Matteo Salvini riunisce i sovranisti europei per dare il via alla corsa per le elezioni europee del 2024. Alla convention del 3 dicembre, organizzata dal gruppo parlamentare europeo Identità e Democrazia, sono attese oltre 2mila persone. Le delegazioni di 12 partiti continentali di destra ed estrema destra si raduneranno alla Fortezza da Basso per ascoltare gli interventi degli ospiti di Salvini, tra cui il videomessaggio di Marine Le Pen. Manderà un discorso registrato anche Geert Wilders, vincitore delle elezioni nei Paesi Bassi, impegnato – dice – nel tentativo di formare un governo.

Il segretario della Lega ha scelto come vetrina Firenze, patria del Rinascimento, per mostrare a tutti i suoi alleati ciò che l’Italia e l’Europa sono state in grado di fare nei secoli passati. Anche per questo ci si attende che il ministro possa accompagnare personalmente alcuni dei suoi ospiti al museo degli Uffizi. Il direttore della Galleria, Eike Schmidt, si è detto pronto ad accoglierli: lo storico d’arte ha appena ottenuto la cittadinanza italiana ed è ora a disposizione, nel caso in cui venisse confermato a gennaio, per correre come candidato sindaco della coalizione di destra alle comunali fiorentine del 2024. E anche se l’adunata del Carroccio non è stata presentata come un evento elettorale in vista delle amministrative, la scelta della location dimostra come a Firenze la destra sia pronta a fare sul serio.

Il sindaco del Pd Dario Nardella ha chiesto alla città di farsi sentire “con una bella iniziativa per l’Europa, la pace e la democrazia”, per protestare contro il “cantiere nero” voluto dalla Lega. In concomitanza con la convention della Fortezza, la sinistra fiorentina scenderà in piazza con tre manifestazioni promosse dalla Rete Democratica. Tre i punti di ritrovo in città, a partire dalle 10, in luoghi densi di significato politico: in Piazza Dalmazia, sotto la targa che commemora la strage di matrice razzista del 2011 in cui furono uccisi Samb Modou e Diop Mor; sul ponte Vespucci, dove nel 2018 fu assassinato Idy Diene; e in Via Taddea, sotto la targa che ricorda il sindacalista comunista Spartaco Lavagnini, ucciso dallo squadrismo fascista. La Rete ha chiamato a raccolta la cittadinanza per opporsi a quella che definisce una “convention nera, inquietante e pericolosa per ciò che propone e rappresenta”. Un’iniziativa “sovranista, razzista e xenofoba, avversa ai diritti LGBTQIA+, patriarcale, guerrafondaia, contraria ai diritti sindacali e vicina ai grandi interessi fondati sul profitto”.

Ma quelle della Rete non saranno le uniche contromanifestazioni che saranno organizzate domenica. Alle 15 a Porta a Prato partirà, infatti, anche il corteo organizzato da Firenze Antifascista, a cui parteciperanno anche i movimenti studenteschi e i centri sociali: “La piazza antifascista sarà aperta a tutta quella Firenze che con difficoltà riesce ad arrivare alla fine del mese e la cui condizione viene aggravata dalla nuova Legge Finanziaria”, scrive l’organizzazione politica in una nota, allargando la contestazione all’operato del governo Meloni. Dal Carroccio fanno quadrato, rigettando le accuse delle opposizioni e chiamando a raccolta tutti gli alleati. Resta da capire però se, oltre ai militanti della Lega, alla convention della Fortezza parteciperanno anche gli esponenti degli altri partiti di governo. Vista anche la distanza mantenuta fino a ora da Forza Italia nei confronti dell’estrema destra euroscettica di Le Pen e Alternative für Deutschland. In ogni caso, Salvini non si è dimostrato preoccupato per le contestazioni a cui andrà incontro il suo evento. Ha tenuto a precisare, però, che in caso di disordini si aspetta il pugno di ferro contro i manifestanti: “Sono un sincero democratico, se qualcuno manifesterà opponendo idee ben venga. Se si pensa di creare confusione c’è il diritto penale e le forze dell’ordine”, ha dichiarato.

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