I cattolici non possono essere iscritti a logge massoniche. A ribardirlo è la Santa sede, in un documento del Dicastero per la Dottrina della Fede a firma del prefetto Victor Fernandéz, con l’approvazione di Papa Bergoglio. Il dicastero, in particolare, ha risposto alla richiesta di un presule, monsignor Julito Cortes, vescovo di Dumanguete nelle Filippine. Cortes, “dopo aver illustrato con preoccupazione la situazione della sua diocesi, a causa del continuo aumento di fedeli iscritti alla massoneria, ha chiesto suggerimenti per fronteggiare adeguatamente tale realtà dal punto di vista pastorale, tenendo conto anche delle implicazioni dottrinali”.

Il dicastero ha coinvolto anche la Conferenza episcopale delle Filippine, puntualizzando che “sarebbe necessario mettere in atto una strategia coordinata tra i singoli vescovi che preveda due approcci”. Il primo riguarda il piano dottrinale: il dicastero ribadisce che ”l’iscrizione attiva alla massoneria da parte di un fedele è proibita, a causa dell’inconciliabilità tra dottrina cattolica e massoneria”. Dunque, chiarisce la nota, “coloro che formalmente e consapevolmente sono iscritti a logge massoniche e hanno abbracciato i princìpi massonici, ricadono sotto le disposizioni presenti nella succitata Dichiarazione. Queste misure si applicano anche agli eventuali ecclesiastici iscritti alla massoneria”. L’ex Sant’Uffizio consiglia ai vescovi filippini “di svolgere una catechesi popolare in tutte le parrocchie, riguardo alle ragioni dell’inconciliabilità tra fede cattolica e massoneria”.

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