E’ diventata una guerra di carte bollate il dimensionamento scolastico promosso dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Non passa giorno ormai che non vi sia una decisione avversa a quella presa ventiquattr’ore prima da un altro giudice. Il Tribunale amministrativo della Regione Campania nei giorni scorsi aveva ha accolto la richiesta di sospensione cautelare e di rimessione alla Corte costituzionale presentata dal governatore Vincenzo De Luca. Ora, invece, il Consiglio di Stato, con decreto cautelare monocratico, ha accolto l’impugnativa subito proposta dall’inquilino di viale Trastevere, per il tramite dell’Avvocatura generale, avverso proprio l’ordinanza del Tar Campania del 30 ottobre. A questo punto la vicenda si sposta alla Corte Costituzionale.

Un “pasticcio” tutto all’italiana che si è complicato ancor più con la decisione, il 3 novembre scorso, del tribunale amministrativo regionale del Lazio di rigettare l’istanza cautelare presentata dalla Regione Puglia per lo stesso motivo. Ad oggi una vittoria del ministro: “Accogliamo con soddisfazione la decisione del Consiglio di Stato che ha ristabilito ordine, dopo la pronuncia del Tar Campania, nell’ambito dei contenziosi promossi da alcune Regioni contro il piano di dimensionamento scolastico del Pnrr. Peraltro, la decisione conferma una linea giurisprudenziale favorevole già risultante nella recente decisione del Tar Lazio sull’istanza cautelare della Regione Puglia. Come abbiamo sempre detto, restiamo convinti delle nostre ragioni e fiduciosi nell’operato della magistratura. Attendiamo ora, con la stessa fiducia, anche il giudizio della Corte Costituzionale. Nel frattempo, forti della decisione del Consiglio di Stato continuiamo a lavorare senza interruzioni all’attuazione di una riforma che ci chiede l’Europa e che potrà armonizzare la gestione amministrativa delle nostre scuole”.

Il Consiglio di Stato d’altro canto ha evidenziato come nella comparazione tra i contrapposti interessi sia necessario sospendere l’esecutività dell’ordinanza del Tar Campania in quanto la sua esecuzione pregiudicherebbe in modo irreversibile le procedure amministrative attualmente in corso in tutte le regioni italiane per consentire il corretto dimensionamento della rete scolastica e, quindi, il regolare avvio delle attività didattiche nel rispetto delle tempistiche imposte dagli obblighi assunti dall’Italia in sede europea.

La battaglia tra le Regioni, in modo particolare Campania, Puglia, Toscana ed Emilia Romagna, continua. I Governatori Vincenzo De Luca e Michele Emiliano non hanno alcuna intenzione di arrendersi perché sono convinti che il piano di dimensionamento del ministero che accorperà le istituzioni scolastiche porterà con il tempo ad una perdita di personale scolastico e di conseguenza ad un peggioramento della qualità della scuola.

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