Alle 2,45 il cancelliere tedesco Olaf Scholz, con i governatori del’Assia Bors Rhein (Cdu) e della Bassa Sassonia Stefan Weil (Spd), ha annunciato allo sparuto gruppo di giornalisti rimasto il raggiungimento dell’accordo per ridurre stabilmente l’immigrazione irregolare e suddividere i costi per l’accoglimento dei richiedenti asilo. La tornata di trattative tra Stato federale e Länder è durata circa 17 ore. Questi i principali punti dell’intesa.

Procedimenti di asilo – Nelle richieste di asilo di persone provenienti da Stati da cui meno del 5% delle domande vengono accolte, l’esame delle domande ed i relativi procedimenti giudiziari dovranno essere tendenzialmente conclusi entro tre mesi ed in ogni caso l’iter delle procedure chiuso entro sei.

Costi per il sostentamento dei rifugiati – L’attuale indennità forfettaria federale per i rifugiati deve trasformarsi dall’anno prossimo in un sistema pro-capite in funzione del numero di persone che richiedono protezione. A partire dal 2024 lo Stato federale contribuirà ai costi di accoglienza degli enti locali con un forfait di 7.500 euro all’anno per ogni richiedente asilo. Nella prima metà dell’anno sarà versato un anticipo di 1,75 miliardi. Basandosi sugli esborsi in quest’anno gli sgravi complessivi per Länder e Comuni nel 2024 sono così previsti in circa 3,5 miliardi di euro. I Länder all’inizio avevano richiesto 10.500 euro pro-richiedente; l’intesa è stata però raggiunta prevedendo una distribuzione diversa dei costi delle prestazioni. Resta aperto il problema del finanziamento e Scholz ha potuto solo convenire che la soluzione migliore sarà che diminuisca l’arrivo di richiedenti asilo senza avere titolo per ottenerlo.

Riduzione delle prestazioni per i richiedenti asilo – I richiedenti asilo non usufruiranno più di pieni aiuti sociali (il Būrgergeld) dopo 18 mesi ma solo dopo 36 di permanenza sul territorio, di pieni aiuti sociali. Per i primi 36 mesi potranno avere solo le indennità previste dalla legge sull’assistenza ai rifugiati (Asylbewerberleistungsgesetz). Ristrette anche le possibilità di ricongiungimento familiare. L’intenzione è di ridurre l’attrattività della Germania.

Carte di servizi prepagate I Länder con l’appoggio dello Stato entro fine gennaio 2024 devono concordare uno standard minimo nazionale per una carta prepagata per l’acquisto di generi di sussistenza da distribuire ai migranti, anziché somme in contanti idonee ad essere ritrasferite a parenti nel Paese di origine.

Procedure di asilo in Stati terzi – Dovrà essere anche verificata la possibilità di condurre l’esame delle richieste di asilo in Stati di transito o terzi, fermando i migranti prima. Una richiesta questa della Cdu che Scholz ha introdotto nel testo di accordo, ma che non è ancora un impegno concreto, sia perché esistono barriere legali previste nella Convenzione di Ginevra sui rifugiati e nella Convenzione Europea sui diritti umani, sia perché mancano accordi con Stati terzi disponibili. Almeno per ora all’opposizione è bastato.

Più respingimenti con accordi che regolino l’immigrazione – La mancata collaborazione nell’identificazione dei propri cittadini da parte degli Stati di provenienza ed il rifiuto di riprenderseli ostacolano i respingimenti. È perciò necessaria la conclusione di trattati bilaterali volti a promuovere un’immigrazione regolare di mano d’opera qualificata corroborati con l’impegno di riprendersi i cittadini cui non sia riconosciuto diritto di asilo. In questo senso il Governo intende promuovere la rivitalizzazione dell’accordo con la Turchia ed implementare il sistema di asilo comune dell’Unione Europea volto alla rigida registrazione dei rifugiati già alle frontiere esterne.

Controlli di frontiera Trovano conferma a lungo termine i controlli stazionari introdotti in ottobre ai confini con Polonia, Cechia e Svizzera, in accordo coi Paesi confinanti. L’esecuzione di controlli già prima delle frontiere mira a respingere direttamente i migranti e contrastare i trafficanti di esseri umani. Proprio oggi dopo perquisizioni a Berlino e nel Brandeburgo la polizia ha arrestato un cittadino siriano e due tedeschi che farebbero parte di una banda di dieci trafficanti colpevoli di aver fatto immigrare irregolarmente almeno 60 persone; un quarto componente era già stato fermato. A giugno in Sassonia, nell’inseguimento di uno dei carichi di persone tra i 12 ed i 24 anni, furono feriti sei migranti.

Commissione sull’immigrazione – Per un migliore controllo del fenomeno ed una più efficace integrazione dovrà anche essere istituita una Commissione congiunta di cui facciano parte pure i gruppi sociali come Chiese, sindacati, studiosi e rappresentanti delle organizzazioni che assistono i richiedenti asilo.

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