Salgono a otto le vittime dell’alluvione in Toscana. Il cadavere di Antonio Tumolo, anziano di 84 anni, è stato ritrovato in un vivaio. La zona è costeggiata da un fosso, in cui affluiscono le acque del torrente Bardena che è esondato a causa delle piogge eccezionali. L’ipotesi è che l’uomo stesse cercando di tornare in auto per raggiungere la sua casa nella frazione di Figline e sia stato travolto dalla furia del fiume di acqua e detriti che si è riversato all’improvviso nelle strade.

A scoprire il corpo è stato un vivaista durante un intervento di pulizia dell’azienda, a sua volta allagata a causa dell’esondazione. Il vivaio si trova a una considerevole distanza da Figline, così come a chilometri di distanza, a Galciana, era stata ritrovata, all’indomani dell’alluvione, l’auto accartocciata dell’84enne.

Proseguono intanto i lavori e gli interventi per gestire la crisi in corso. “Tutta la Toscana è al lavoro, ogni forza, ogni energia e risorsa. Vogliamo tornare alla normalità il prima possibile”, scrive sui social il presidente della Regione e commissario delegato per l’emergenza alluvione, Eugenio Giani. Che oggi ha fatto un sopralluogo nella zona di Montale. “Qui l’emergenza è stata doppia”, ha detto, “perché il torrente Agna, oltre a tracimare nella notte tra il 2 e 3 novembre, ha visto una nuova rottura dell’argine la notte tra il 3 ed il 4 novembre. Solo stamani l’Agna è stato ricondotto nel suo alveo naturale, grazie all’impegno forte del Genio civile da me richiesto con urgenza. I danni sono ingenti, con un distretto industriale fortissimo e vocato alle esportazioni che ha subito danni incalcolabili, così come le abitazioni. Dal pomeriggio sarà completato il riassetto degli argini e questo permetterà di guardare con maggiore serenità ai giorni a venire”.

Prosegue intanto la corsa contro il tempo dei volontari per rimuovere fango e detriti in vista di un ulteriore peggioramento del tempo, e ad oggi il dispositivo di soccorso del Corpo nazionale è formato da 544 unità, di cui 374 provenienti dai comandi toscani, che stanno operando con 110 automezzi, hanno fatto sapere i Vigili del fuoco. Nelle province di Prato e di Pistoia in particolare, infatti ancora intere aree sono sommerse da acqua e fango, detriti sparsi sul territorio, assenza di energia elettrica e numerosi abitanti costretti a dormire fuori casa.

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