Da Milano a Catania, passando dall’Albania: è questa la triangolazione perfetta per i siciliani fuori sede che vorranno tornare nella Regione d’origine in vista delle prossime vacanze di Natale. Il risparmio viaggia da 50 a 100 euro e oltre, a seconda dei giorni in cui si sceglie di partire: sono 355 euro (bagaglio incluso) con WizzAir dal capoluogo lombardo alla città dell’Etna con partenza 15 dicembre e ritorno 8 gennaio. Negli stessi giorni però il costo scende fino a 294 euro se si passa da Tirana. Scende ancora, fino a 150 euro (bagaglio escluso) il Milano – Catania con la combinazione di Wizzair e Ryanair, ma anche in questo caso, se si fa scalo a Tirana il prezzo crolla fino a 50 euro, sebbene si passi da un volo di un’ora e 43 per il diretto sia all’andata che al ritorno, contro 5 ore e 50 minuti all’andata e 27 ore e 25 minuti al ritorno se si passa dall’Albania.

Ma non è solo Tirana l’unica tappa che fa risparmiare i siciliani: per tornare da Bologna a Catania tra il 21 dicembre e il 6 gennaio la triangolazione perfetta è passare addirittura da Parigi: in barba a qualsiasi criterio ambientalista, infatti, si risparmia quasi 200 euro (sono 137 per lo scalo a Parigi e 319 per il diretto, bagaglio escluso). Palline da flipper rimbalzate per l’Europa, questo sembrano i passeggeri siciliani dopo le polemiche sul caro voli che ormai da anni occupano le pagine dei quotidiani locali e non solo. Una polemica che aveva spinto allo scontro il governatore siciliano, Renato Schifani, e l’ad di Ryanair, Michael O’Leary.

La soluzione di Schifani era quella varata dal governo di Giorgia Meloni e dal ministro Adolfo Urso, cioè mettere un tetto massimo alle tariffe aeree. Una misura che incide negativamente sulle politiche delle compagnie low cost, in grado di praticare prezzi bassi grazie alla possibilità di oscillazione tra un biglietto e l’altro (a compensare quelli bassi ci sono gli altri biglietti, acquistati all’ultimo minuto, per esempio). Ecco perché O’Leary aveva minacciato di tagliare il 10 per cento dei voli e per qualche ora, a settembre, Palermo era stata esclusa dalle destinazioni Ryanair. Alla fine, tra roventi polemiche, il tetto era saltato. Risultato? I prezzi a due mesi da Natale sono già in salita e l’unica soluzione per i fuori sede che non possono permettersi biglietti troppo onerosi è quella di uscire dal Paese e poi rientrarci, pur di tornare a casa.

Una soluzione che è comoda solo per chi si trova già fuori dall’Italia. “Questa situazione ha del paradossale ma per esempio nel nostro caso ci aiuta a risparmiare”, spiega Sergio Alfano, consulente di vendita Per Tod’s ad Amburgo, che con la sua famiglia tornerà in Sicilia dalla Germania passando da Tirana: “Siamo in 4, di solito scendiamo in auto fino a Genova, per poi viaggiare in nave fino a Palermo e di nuovo in auto fino a Modica, ma quest’anno abbiamo tutti date sfalsate di un paio di giorni per esigenze di scuola o lavoro. Io, per esempio, lavorerò fino al 23 e partirò il 24, facendo scalo a Tirana: normalmente saremmo arrivati a una spesa di 2000 euro almeno, mentre così spendiamo 1200 euro, al ritorno però prenderemo il diretto”. Un risparmio di 800 euro per tutta la famiglia, per tornare dalla Germania a Modica passando dall’Albania, anche se solo all’andata. Mentre il rientro da Pisa raggiunge il picco dei due scali, prima a Bari, poi a Tirana per arrivare a Catania, con un risparmio di 116 euro rispetto al diretto e di 43 rispetto al volo con un solo scalo a Malta. E sarò perfino il caso di affrettarsi prima che i prezzi salgano ancora: per tornare in Sicilia senza spendere un’enormità sarà necessario aumentare gli scali in giro per l’Europa.

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