Ragazze vestite con una sorta di gonna a cerchio rigido sulla quale, a mo’ di tavolino, venivano appoggiati bicchieri di champagne da portare in giro e offrire agli ospiti. L’idea denigrante per le donne e lavoratrici è venuta ai vertici del Consorzio Zai in occasione della serata di gala per il 75esimo anniversario dell’ente che gestisce la zona industriale di Verona.

Per l’occasione, gli organizzatori hanno allestito uno spettacolo che mescolava costumi, luci e musica. C’era un uomo-farfalla con ali punteggiate di lumi, fa sapere l’agenzia Ansa, un uomo-acciaio vestito con piccole tessere metalliche, e poi donne sui trampoli, un’esibizione del violinista Andrea Casta, il tutto con luci soffuse e videoproiezioni sulle pareti dell’edificio. A far scattare la polemica sono state le ragazze-tavolino, riprese in alcune foto e video postati sui social, fra gli altri, dal consigliere comunale Alberto Battaggia e dal presidente della prima circoscrizione del Comune Giuliano Occhipinti.

A protestare formalmente è stata la vicesindaca Barbara Bissoli, presente al ricevimento insieme alla giunta e al sindaco Damiano Tommasi. “Un’oggettivazione della donna che alimenta una cultura misogina e patriarcale”, ha scritto in una lettera inviata direttamente al presidente del Consorzio Zai, Matteo Gasparato. Bissoli ha parlato di “scena irrispettosa alla quale ci auguriamo di non dover più assistere”: di qui la richiesta di un incontro direttamente con Gasparato. “È nostra intenzione istituire un codice di condotta per gli enti collegati al Comune, nella direzione di tutelare la dignità di tutte e tutti, nonché di promuovere la cultura del rispetto e la parità di genere, soprattutto dove è messa a rischio da scelte inadeguate”.

Sul caso è poi intervenuta anche la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, Luana Zanella. “Quanto squallore e quanta misoginia serpeggiano negli ambienti che saranno benestanti ma per nulla benpensanti”, ha dichiarato la deputata. “Il Consorzio Zai di Verona, omaggiato dal mondo politico e imprenditoriale per i 75 anni di attività, ha festeggiato esponendo una ragazza come tavolino che girava tra gli ospiti offrendo da bere champagne. Immaginiamo gli sguardi degli invitati uomini. Il minimo che possa fare ora la direzione del Consorzio, oltre che scusarsi, è versare una congrua offerta ad un centro antiviolenza”.

La vicenda ricorda un caso denunciato a Ferragosto in Gallura, in un hotel di Golfo Aranci. In quella circostanza venne allestita una tavola, a bordo piscina, con un buffet di dolci: accanto ai pasticcini, stesa sul tavolo, c’era una sorta di ragazza-vassoio, in costume da bagno e interamente ricoperta di cioccolato. La vicenda fu resa pubblica da un manager milanese in vacanza in Sardegna, e la catena alberghiera fu costretta a scusarsi, riconoscendo l’episodio come “un avvenimento grave che non rappresenta in alcun modo i suoi valori”.

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