“In Medioriente i problemi sono numerosi, si stanno violando le norme del Diritto internazionale umanitario, che dicono che i civili vanno protetti. Hamas ha effettuato uccisioni di massa e prese di ostaggi e Israele ha fatto attacchi indiscriminati contro civili. In questo non ci sono arbitri imparziali nel senso che l’Ue ha usato il solito doppio standard, una solidarietà selettiva e un appoggio incondizionato a Israele senza condannare i crimini di guerra commessi dallo stato ebraico”. Così Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, rispondendo ad alcune domande sul conflitto in Medio Oriente. Sottolineando che l’inefficacia delle Nazioni Unite “non è un tema di oggi”, e che sono anni che Amnesty “chiede una riforma profonda” almeno “del Consiglio di sicurezza”, Noury ha posto l’accento sulla popolazione civile di Gaza che “ha il diritto di stare al riparo, all’interno della Striscia” oppure “ad avere un corridoio sicuro aperto sempre”.

Mentre sul caso dell’ospedale Al-Ahli bombardato ha evidenziato: “Non abbiamo ancora una certezza sull’autore, ma una propaganda contrapposta. Abbiamo schieramenti contrapposti ognuno dei quali sostiene che la propria prova sia quella decisiva, allora qui c’è solo una cosa da fare per rispettare il diritto delle persone sopravvissute e dei parenti delle vittime a sapere cosa è successo, se l’ennesimo attacco su un obiettivo civile da parte di Israele o l’ennesimo razzo difettoso o intercettato d parte della jihad islamica, cioè avere sul posto degli osservatori indipendenti esperti in temi di armamenti”. “Se sono i funzionari della corte penale internazionale ancora meglio”, ha aggiunto.

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