“Voglio ricordarti felice, proprio come ti ho visto l’ultima volta”. È solo uno dei tanti messaggi che gli amici di Marco Salvatori, ancora increduli per la sua scomparsa, hanno lasciato al 35enne che mercoledì 20 settembre è morto a Milano dopo essere precipitato da una finestra in circostanze ancora da chiarire. Marco, di origini viterbesi, lavorava ormai stabilmente a Milano da almeno dieci anni e gestiva un noto locale di nome “Abbotega”, in zona Porta Romana.

Come racconta Il Messaggero, Marco era un ragazzo noto per la sua tranquillità. Sempre sereno e innamorato, aveva il sogno di viaggiare per il mondo e la passione per la sua professione, la ristorazione. “Lo conoscevo benissimo e stamattina quando ho letto la notizia sono rimasto malissimo. Non ci credevo, ero stato da lui a Milano diverse volte. E’ veramente triste” racconta Paolo Bianchini, un ristoratore di Viterbo. Dopo aver terminato gli studi superiori a Viterbo presso l’istituto Paolo Savi, Marco aveva seguito le orme di suo zio David Ranucci per lavorare nei ristoranti. Prima a Miami, poi a Milano. Aveva lasciato Viterbo ma era rimasto profondamente legato alla sua terra d’origine, tanto da tornarci regolarmente per alcune festività.

In queste ore la squadra mobile della questura di Milano sta cercando di ricostruire quelle che sono state le sue ultime ore per capire come il 35enne sia effettivamente morto. Sulle cause della sua violenta caduta al momento le certezze sono poche e i dubbi molti, occorre quindi capire se possa essere stato un tragico incidente, una decisione spontanea o causato dal gesto di una terza persona.

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